Entalpia H e termochimica

 

 

 

Entalpia H e termochimica

 

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Entalpia H e termochimica

 

Dagli esempi visti finora sulle interazioni che avvengono tra i sistemi chimici ed il loro intorno si è potuto osservare come gli scambi energetici più consistenti (quelli che incidono in misura maggiore sulla variazione dell'energia interna del sistema) sono quelli legati allo scambio di calore Q tra il sistema ed il suo intorno.

Gli scambi di energia legati al lavoro compiuto sono in genere di minor entità e sono prevalentemente legati al lavoro di espansione o di contrazione del sistema (variazioni del volume V). Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle reazioni chimiche viene condotta a pressione atmosferica, lasciando che il sistema vari liberamente il proprio volume alla pressione costante di 1 atm (pressione atmosferica) in relazione al numero di moli gassose presenti all'equilibrio.

 

Se ad esempio facciamo avvenire la reazione precedente di sintesi dell'ammoniaca in un contenitore chiuso, in cui il volume sia costante, il sistema non subisce lavoro da parte dell'ambiente.

La variazione di energia interna è la stessa, ma mentre in precedenza il sistema dissipava sotto forma di calore anche il lavoro di contrazione subito dall'ambiente, ora dissipa solo l'energia proveniente dalla riorganizzazione dei legami chimici.

 

                                   E = Q - L = ( - 87,37 kJ ) - ( 0 ) =  - 87,37 kJ

 

E' dunque fondamentale specificare se il calore di reazione (calore assorbito o ceduto durante la reazione) viene misurato a pressione costante o a volume costante.

 

A questo proposito è di particolare interesse pratico l'entalpia (H), una funzione di stato il cui utilizzo risulta conveniente nel caso di reazioni isobare (a pressione costante). Poiché poi i processi isobari sono, come abbiamo già detto, estremamente frequenti, il concetto di entalpia è di comune utilizzo.

 

L'entalpia non è una funzione di stato che discende, come l'energia interna, da considerazioni di tipo logico relativamente agli scambi energetici di un sistema, ma è una funzione di stato definita arbitrariamente e costruita secondo la seguente relazione

 

                                                            H  =  E  +  P.V

 

In realtà anche per l'entalpia non è possibile calcolare un valore assoluto, ma solo le sue variazioni ( H)

 

Essendo una funzione di stato la variazione di entalpia non dipende dal percorso seguito durante la trasformazione, ma solo dagli stati estremi. Così potremo scrivere

 

                                                           H  =  Hfinale - Hiniziale

 

Naturalmente tale relazione non ci permette di calcolare le variazioni di entalpia, in quanto Hfinale e Hiniziale sono valori assoluti, non accessibili alla misura.

 

Nel caso di reazioni condotte a pressione e temperatura costanti (e volume variabile) si può dimostrare che la variazione di entalpia vale:

                                              

 

                                                           H  =  E  +  PV

 

E' facile verificare che se la reazione decorre a pressione e temperatura costanti la variazione di entalpia coincide con il calore di reazione (Q)

Infatti poiché                           

                                                         P.V = L

 

                                                        E = Q - L

 

sostituendo opportunamente si ottiene, per reazioni a pressione costante:

 

                                                       H  =  Q

Ciò significa che la misura del calore di reazione effettuata a pressione costante permette di ottenere direttamente le variazioni di entalpia.

 

In pratica si usa misurare il calore di reazione a pressione costante e a volume costante per ottenere rispettivamente una misura di H e E.

 

                                   per reazioni a pressione costante                  Q = H

 

                                    per reazioni a volume costante        Q = E

 

 

Naturalmente le reazioni che cedono calore all'ambiente (Q negativo) presentano un H negativo e sono dette esotermiche, mentre le reazioni che assorbono calore (Q positivo) presentano un H positivo e sono dette endotermiche

 

                                               reazioni esotermiche         H < 0

 

                                               reazioni endotermiche      > 0

 

Per questo motivo spesso si sente affermare che l'entalpia è il contenuto termico o calorico di un sistema (il termine stesso deriva dal greco  = calore interno). Tale affermazione non è però corretta. Il calore non può infatti essere inteso come un'entità posseduta da un corpo (come avviene per l'energia interna o l'energia cinetica), in quanto esso è misurabile solo all'atto dello scambio tra due corpi a diversa temperatura.

 

L'entalpia a pressione costante è una funzione di stato molto utilizzata in chimica, poiché permette di tener conto degli scambi termici che avvengono durante le reazioni (calori di reazione).

Naturalmente la variazione di entalpia associata ad una reazione (calore scambiato a pressione costante), essendo l'entalpia una funzione di stato, dipende dai valori assunti dalle variabili di stato (P, V, T).

Allo scopo di standardizzare i dati si è perciò convenuto di misurare il calore scambiato alla pressione costante di 1 atmosfera e alla temperatura di 25°C.

 

Le variazioni di entalpia misurate in tali condizioni sono dette standard ed indicate come H°.

Inoltre, poiché non è possibile assegnare un valore assoluto all'entalpia dei diversi composti chimici in condizioni standard ( 1 atm e 25°C), si è convenuto di prendere come stato entalpico di riferimento, assegnando loro H° = 0, gli elementi chimici nel loro stato standard.

 

In tal modo la variazione di entalpia che intercorre nella reazione di sintesi di un composto a partire dai suoi elementi costituenti può essere convenzionalmente assunta come entalpia di formazione del composto stesso.

 

sia ad esempio la reazione di sintesi dell'acqua (a pressione atmosferica) a partire dagli elementi costituenti nel loro stato standard

 

                                                           2H2(g)  +  O2(g)    2H2O(l) + 571,66 kJ

 

La reazione è esotermica 

 

                                                                       Q  = - 571,66 kJ

 

ed avvenendo a pressione costante

 

                                                               H° = Q = -571,66 kJ

 

Ma la variazione di entalpia è pari a

 

                                               H° = H°finale -H°iniziale= H°acqua - (H°idrogeno + H°ossigeno)

 

essendo convenzionalmente l'entalpia standard degli elementi pari a zero, avremo

 

                                                           (H°idrogeno + H°ossigeno) = 0

 

e quindi, l'entalpia di formazione di 2 moli di acqua sarà pari a

 

                        H° = H°acqua - (H°idrogeno + H°ossigeno) = H°acqua - 0 = H°acqua = -571,66 kJ

 

Naturalmente il valore per mole sarà pari a

                                                

 

Le entalpie di formazione standard di molti composti si trovano tabulate assieme ai H° di combustione, ai H° di fusione, ai H° di evaporazione etc.

 

I valori di entalpia tabulati per i diversi composti possono essere utilizzati per calcolare i calori di reazione di trasformazioni chimiche anche molto complesse.

Le regole di combinazione delle entalpie dei vari composti nelle trasformazioni chimiche sono dettate dalle due leggi della termochimica: la legge di Lavoisier-Laplace e la legge di Hess

.

 

Fonte: http://digidownload.libero.it/quintaachimica/CHIMICA.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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