Fiumi laghi e montagne d' Europa

 

 

 

Fiumi laghi e montagne d' Europa

 

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Fiumi laghi e montagne d' Europa

 

FIUMI E LAGHI DELL’EUROPA

 

I FIUMI

 

L’Europa è ricca di fiumi, alcuni sono anche molto importanti, anche se meno lunghi di quelli degli altri continenti.

 

  • Solo 5 fiumi europei hanno un percorso lungo più di 2000 km e si trovano per la maggior parte nell’Europa centro-orientale. Essi sono: il Volga, l’Ural, il Dneper, il Danubio, il Kama.
  • I fiumi principali sfociano nel mare con una foce a delta (ad esempio il Po e il Rodano) o con una foce ad estuario (ad esempio il Reno, la Senna, il Tamigi).

 

  • La maggior parte dei corsi d’acqua nasce da sorgenti, ghiacciai o nevai e si getta in altri corsi d’acqua via via sempre più grandi, fino ad arrivare al fiume principale. L’area che fa confluire tutte le sue acque dentro un unico fiume è il bacino idrografico.
  • Il più vasto bacino idrografico europeo è quello del Volga.

 

  • Si definisce linea di spartiacque una linea immaginaria che corre lungo le catene montuose etc. e che separa gli opposti versanti di due bacini idrografici confinanti.
  • Tutti i corsi d’acqua sfociano in tre grandi zone o versanti: versante atlantico, versante mediterraneo, versante caspico.

 

  • Del versante atlantico fanno parte:
    • i maggiori fiumi della Gran Bretagna (tra cui il Tamigi)
    • della Francia (la Senna, la Loira, la Garonna)
    • di Spagna e Portogallo
    • del Bassopiano franco-germanico
    • i fiumi scandinavi
    • il Reno è il fiume navigabile più importante dell’Europa.
  • Dei fiumi del versante mediterraneo, quelli che sfociano nel Mar Nero sono fra quelli più grandi e più lunghi dell’Europa. Il Danubio (lungo 2860 km) è il secondo fiume europeo ed è in gran parte navigabile.

 

  • I fiumi del versante mediterraneo meridionale sono impetuosi, irregolari, soggetti a piene e a secche. Sono brevi e in alcuni tratti si può sfruttare l’energia idroelettrica. Tra i più importanti ricordiamo il Rodano, l’Ebro, il Po e il Dnestr.
  • I fiumi del versante caspico hanno un corso regolare e, per alcuni mesi dell’anno, sono inutilizzabili a causa del gelo. Il Volga è il principale fiume europeo (3531 km) ed è il principale immissario del mar Caspio. E’ collegato al mar Caspio e al mar Nero. L’Ural, terzo fiume europeo, nasce dagli Urali e attraversa la Russia europea.

 

I LAGHI

  • L’Europa è il continente più ricco di laghi (circa 80.000 laghi).

 

  • I laghi scandinavi sono 60.000 e alcuni hanno una superficie di oltre 100 km2.
  • I laghi si formano talvolta per riempimento del cratere di un antico vulcano ormai spento (laghi vulcanici); o quando una frana ostruisce parte di una valle e permette l’accumulo dell’acqua dei torrenti e di quella piovana (laghi di sbarramento); o si sono formati nelle epoche glaciali, perché le conche in cui si trovano sono state scavate dall’azione erosiva dei grandi ghiacciai del passato.

 

  • I laghi si mantengono con le stesse quantità e lo stesso livello di acqua perché:
    • il lago riceve un corso d’acqua che si chiama immissario, o è alimentato da un’altra fonte di acqua; dal lago esce un altro corso d’acqua che si chiama emissario.
    • il lago riceve acqua attraverso le precipitazioni
    • il lago perde acqua attraverso l’evaporazione
  • Tutti i laghi subiscono nel corso del tempo un progressivo interramento.

 

  • I laghi scandinavi e russi sono in genere poco profondi.
  • I laghi alpini e prealpini sono più piccoli ma più profondi.

 

  • Nell’Europa centro-orientale si trova il lago di Balaton, il lago più grande del mondo.
  • Molti laghi sono sfruttati dall’uomo per ricavare energia elettrica e per attività turistiche.

I MARI E LE COSTE DELL’EUROPA

 

I MARI

 

  • Le acque dei mari e della terra comunicano tutte fra di loro, quindi sono un’unica sterminata massa liquida.
  • L’uomo ha distinto oceani e mari, canali, stretti e golfi.

 

  • Il mare, infilandosi fra le terre, forma bacini che appaiono distinti e definiti.
  • L’Europa ha una limitata estensione, cosicché quasi tutte le nazioni e i territori che ne fanno parte sono vicini al mare.

 

  • I bacini marini spesso si infilano molto profondamente fra le terre emerse con golfi, insenature, fiordi che influenzano il clima.
  • Nei mari europei c’è anche l’attività di navigazione e comunicazione.

 

    • MAR GLACIALE ARTICO → è in parte coperto di ghiacci per quasi tutto l’anno; si trova a nord dell’Europa. Forma il mar Bianco, nella parte della Russia europea, a est della Finlandia; il Mare di Barents; il Mar di Kara.
    • OCEANO ATLANTICO → comunica con diversi mari chiusi. A ovest e a nord-ovest dell’Europa forma il mare del Nord, il mare di Norvegia, il mar Baltico, lo stretto mare di Irlanda.

 

    • MAR MEDITERRANEO → è impenetrabile dall’Oceano Atlantico, anche se comunica con esso attraverso lo stretto di Gibilterra; quindi le sue acque sono calde e influiscono sul clima. Si divide in due bacini (occidentale e orientale). Forma i bacini minori dei mari Ligure, Tirreno, Ionio, Adriatico.

LE COSTE

 

      • Le coste dell’Europa sono molto frastagliate, perché lingue di terra si inoltrano nel mare formando promontori e penisole.
      • I litorali possono essere:
    • ripidi, rocciosi, alti sul mare;
    • bassi e uniformi vicino alle foci dei fiumi;
    • a falesia, cioè con pareti rocciose e ripide, spesso a strapiombo sul mare;
    • possono essere presenti sulle coste depressioni del terreno causate dall’intervento dell’uomo, che per favorire attività economiche, ha prosciugato e bonificato terre una volta sommerse dalle acque marine.

 

      • Le isole più importanti dell’Europa sono:
    • Islanda
    • Irlanda
    • Gran Bretagna
    • Le isole Frisone
    • Baleari
    • Corsica
    • Sardegna
    • Sicilia
    • Malta
    • Creta
    • Cicladi
    • Rodi
    • Cipro
      • Le penisole più importanti delle coste europee sono:
    • la penisola dello Jutland (Danimarca)
    • la penisola scandinava (Norvegia, Svezia, Finlandia)
    • la penisola di Kola (Russia)
    • la penisola iberica (Spagna, Portogallo)
    • la penisola della Bretagna (Francia)
    • la penisola italica
    • la penisola balcanica (stati della ex Iugoslavia, Albania, Grecia, Bulgaria e Turchia europea)

 

TEMPERATURE, CORRENTI E MAREE

    • La temperatura del mare è determinata da due fattori:
  • la profondità dell’acqua;
  • le condizioni meteorologiche.

 

    • Nella zona settentrionale dell’Europa i raggi del sole giungono molto inclinati rispetto alla superficie terrestre. Le temperature medie sono molto basse: l’acqua del mare è più fredda, a volte addirittura gelata.
    • Nelle regioni a sud, nei mari chiusi, le acque sono più calde.

 

    • L’acqua immagazzina lentamente il calore, lo conserva a lungo, lo perde lentamente (le temperature massime vengono registrate nel pomeriggio; le minime verso le 5 o le 6 del mattino).

 

    • Le correnti marine sono come immensi fiumi di acqua e si spostano orizzontalmente e possono essere:
  • calde
  • fredde

Influenzano la temperatura delle acque e possono essere:

  • superficiali
  • di profondità
    • La corrente più importante per l’Europa è la Corrente del Golfo, che attraversa l’Oceano Atlantico. Essa ha una temperatura che varia dai 27° C, dove parte, ai 20° C all’altezza della Gran Bretagna. Tale corrente influenza positivamente le terre emerse che tocca.

 

    • La superficie del mare non si trova sempre allo stesso livello: viene determinata dalle maree, che sono dei movimenti continui e periodici, che si verificano ogni giorno e che fanno variare la profondità del mare e dell’oceano:
  • nel mare di 1 o 2 metri circa
  • nell’oceano di 20 metri circa
    • Le maree possono coprire o scoprire grandi spazi di terra.

 

    • L’uomo sfrutta le maree per produrre energia e per garantire l’accesso delle imbarcazioni ai porti fluviali

 


MONTAGNE, COLLINE, PIANURE

MONTAGNE

  L’Europa, pur avendo dei monti molto alti (Monte Rosa, Monte Bianco…), in media è un continente più pianeggiante degli altri.

  I rilievi più giovani si trovano nella parte meridionale e i più antichi al centro nord.

      I rilievi sono stati modellati da fattori interni ed esterni:

      • fattori interni: terremoti ed attività vulcaniche, che hanno provocato fratture, sollevamenti e corrugamenti, che hanno dato vita alle catene montuose

 

      • fattori esterni: erosione e sedimentazione, dovute all’azione del gelo, che può provocare la frantumazione delle rocce; all’azione dell’acqua, che erode in alto e deposita in basso; all’azione delle onde, che trasforma le scogliere; all’azione del vento, che sposta i detriti cambiando il paesaggio; all’azione dell’uomo, che può essere positiva o molto negativa.

  Le montagne dell’Europa si dividono in tre fasce:

  • la prima fascia si trova nell’Europa settentrionale; è formata da monti medio-alti, che raggiungono una media di 2469 m. Questa fascia risale ad un’epoca fra i 600 milioni e i 400 milioni di anni fa. Essa comprende i monti scandinavi, irlandesi, scozzesi, inglesi e gli Urali in Russia.

 

  • la seconda fascia si trova nell’Europa centrale e si formò circa fra i 360 e i 250 milioni di anni fa. Queste catene, con il passare del tempo, si sono abbassate. Quelle più alte sono: il Massiccio Centrale francese, le Ardenne, i Vosgi, la Selva Nera, la Selva Boema, tra Germania e repubblica Ceca, le alture della Moravia, i Sudeti.
  • la terza fascia si trova nella parte meridionale dell’Europa e si formò 50 milioni di anni fa. Queste montagne sono aspre e aguzze e alcune si stanno ancora alzando, come le Alpi. Questa fascia comprende: i Pirenei, le Alpi Francesi, le Alpi Svizzere, le Alpi Austriache, le Alpi Slovene, gli Appennini, i Carpazi, le alpi Transilvaniche, il Caucaso.

 

PIANURE

 

  Le pianure dell’Europa sono molto vaste e si dividono in tre fasce:

      • Fascia settentrionale: comprende un particolare tipo di formazione vegetale detta tundra. E’ una pianura che durante l’anno mantiene temperature molto basse. Questa pianura, a causa della sua temperatura, può essere abitata solo da spedizioni militari e scientifiche.

 

      • Fascia centrale: comprende il Bassopiano franco-germanico, sarmatico, siberiano e occupa parte della Germania, della Francia e della ex Unione Sovietica. Nel sottosuolo sono presenti giacimenti minerari e le zone pianeggianti permettono gli insediamenti umani.
      • Fascia meridionale: comprende alcune pianure in Italia, in Spagna, in Romania e in Ungheria. I suoli sono fertili e sotto alcune di queste pianure è presente il petrolio (nella pianura ungherese, la Vallachia).

 


IL CLIMA DELL’EUROPA

  • Il territorio dell’Europa gode per la maggior parte di un clima temperato, favorevole, mite.

 

  • I fattori che influenzano il clima dell’Europa sono:
      • La latitudine (cioè la distanza di un luogo dall’Equatore), il nostro continente è quasi tutto compreso nella zona temperata;

 

      • La marittimità (cioè la distanza o vicinanza dal mare)
      • Le condizioni meteorologiche (il continente europeo è situato in una parte del globo interessata da perturbazioni che sono cariche di aria atlantica umida, ma non troppo fredda; le precipitazioni sono più abbondanti sulle coste e sui versanti esposti a occidente)

 

      • La disposizione e l’altitudine dei rilievi, che non è molto accentuata.
  • Si può dividere il territorio in quattro regioni climatiche:

 

      • Regione a clima atlantico (temperato fresco oceanico): nell’Europa occidentale vi è un clima oceanico temperato, con estati fresche, inverni miti e mezze stagioni fresche. Le precipitazioni sono abbondanti per tutto l’anno e vi è spesso formazione di nebbia. Verso l’interno, gli inverni sono più freddi e le estati più calde.
      • Regione a clima mediterraneo: nell’Europa meridionale il clima è temperato, grazie alla minor latitudine e alla positiva influenza del mare, meno forte verso l’interno vista anche la presenza di alte catene montuose. Le estati sono calde e secche con temperature tra i 20° e i 35°; gli inverni sono miti e piovosi, con temperature fra i 4° e i 10°. Le stagioni invernali sono dunque umide, con clima tiepido.

 

      • Regione a clima temperato fresco continentale: nell’Europa centrale e nord-orientale ci sono inverni freddi e nevosi, estati molto calde. All’interno della penisola balcanica e della penisola iberica, intorno al Mar Nero e al mar Caspio vi è un clima continentale arido.

 

      • Regione a clima continentale freddo alpino, artico e polare: è molto freddo in inverno e fresco d’estate, con precipitazioni abbondanti in montagna. Il paesaggio è variabile e dipende dal tipo di precipitazioni: nelle aree settentrionali in inverno è molto freddo, in estate tiepido e ricco di piogge. Nella fascia polare le temperature sono molto basse, perché il sole rimane sotto l’orizzonte per circa sei mesi.

LA VEGETAZIONE

  • L’Europa non ha una superficie molto estesa, ma è molto estesa in latitudine.

 

  • In Europa ci sono grandi BIOMI (ambienti naturali): regione polare; steppa; tundra; taiga; prateria; macchia mediterranea.
      • L’AREA POLARE: è nel nord dell’Europa; le temperature sono molto basse; in questa zona c’è la tundra. La vegetazione è bassa; tipici sono gli arbusti, le piante nane, i muschi, i licheni e alcune betulle.

Pochi animali la abitano, che ibernano sotto terra (il lemming).

      • LA ZONA MEDITERRANEA: è bagnata dal mare, con piogge più frequenti in inverno e scarse d’estate. La vegetazione è chiamata macchia mediterranea e presenta piante come l’alloro, il corbezzolo, il mirto, la quercia da sughero, il leccio, la ginestra.

 

      • L’AREA FREDDA: è gelata e ha estati brevi ; in questa zona vi è la presenza di conifere o taiga, costituita da alti alberi sempreverdi. Tipici sono l’abete e il pino, ed anche le betulle. Interessa il nord della regione russa e gran parte della penisola scandinava.
      • L’AREA TEMPERATA: dall’Atlantico alle pianure russe il clima non è freddo, le piogge sono frequenti. Qui si trova la foresta di latifoglie, le cui piante tipiche sono il faggio, il castano, l’olmo, il frassino e l’acero.

 

      • L’AREA CONTINENTALE:si estende nell’Europa centro-orientale. Il clima è arido ; è la zona della steppa e della prateria, costituita da sterminate estensioni d’erba e di arbusti.

 

LA FAUNA:

  • La presenza più o meno massiccia dell’uomo ha compromesso la sopravvivenza di alcune specie, che potrebbero agevolmente vivere in Europa. Lo squilibrio degli ambienti naturali d’Europa ha portato a una violenta riduzione del patrimonio animale.

 

  • Non vi sono più le grandi migrazioni di uccelli.
  • Vi sono pochi anfibi e rettili.

 

  • Vi è un numero molto alto di pesci.
  • Molti animali non sono originari dell’Europa.

 

  • Mancano i grandi carnivori felini; i grandi erbivori; i grandi rettili.
  • Vi è una forte presenza di animali domestici.

 

  • Vi sono pochi animali da pelliccia.

IL PAESAGGIO URBANO

  • Vi sono tre grandi aree urbane:

 

  • In Italia, Spagna e Francia meridionale le grandi città sono quasi tutte di origine romana e mantengono la loro funzione di centro politico, economico e sociale. Conservano tuttora nella loro pianta la struttura originaria.
  • In Inghilterra, Francia settentrionale, Paesi Bassi, Svizzera, Germania meridionale, Austria, le grandi città hanno sempre origine romana ma si sono modificate perché hanno avuto uno sviluppo a singhiozzo: erano importanti in epoca romana, decaddero alla caduta dell’Impero romano e risorsero in età medievale.

 

  • Nella Germania settentrionale e nella penisola scandinava non si risentì dell’influenza romana e le città sono di fondazione più recente.
  • Vi sono vari tipi di città:

 

  • Metropoli: sono città con milioni di abitanti;
  • Megalopoli: nate dalla fusione di una metropoli con i centri urbani più vicini;

 

  • Conurbazioni: vaste aree fittamente urbanizzate e industrializzate, sorte dalla fusione di diversi centri urbani con zone industriali, che possono anche comprendere regioni di stati diversi;
  • Città-regione: come ad esempio Milano, che sono al centro di una regione industriale caratterizzata dalla continuità dei centri urbani, che si susseguono senza essere interrotti e separati da aree coltivate.

 

  • Nella struttura delle città europee si possono distinguere tre zone concentriche:
  • il centro storico, il nucleo originario della città, attorno a cui si sono successivamente sviluppati nuovi quartieri;
  • un anello intermedio, con quartieri fittamente popolati;

 

  • la periferia, o fascia esterna, che ospita prevalentemente la zona residenziale, ospedali o centri commerciali.

 

  • Vi sono tre tipi di insediamenti urbani:
  • grandi città che si sono estese in larghezza, occupando vasti spazi;
  • grandi città che si sviluppano in altezza;

 

  • centri urbani minori
  • Le capitali europee non sempre sono le maggiori città di uno stato; nella capitale vi è però la sede del potere politico.

IL PAESAGGIO DELLE CAMPAGNE

 

Due elementi caratterizzano la campagna:

    • la vegetazione e l’ambiente naturale;
    • le abitazioni che gli uomini hanno costruito per vivere in campagna.

In Europa la casa contadina, e in generale l’ambiente rurale, ha caratteristiche molto diverse a seconda della zona e delle abitudini della popolazione, del tipo di produzione e di attività che viene svolta.

Vi sono due tipi di insediamento rurale:

  • Insediamento accentrato: quando le case sono una vicina all’altra, tanto da dare origine, a volte, a un vero e proprio villaggio.

Questo tipo di insediamento è caratteristico in Europa e nasce per diverse ragioni:

        • la scarsa disponibilità di acqua, per cui la popolazione si è concentrata vicino a una fonte di acqua;
        • la necessità di un luogo sopraelevato, rispetto a un corso d’acqua, per evitare possibili inondazioni;
        • la necessità di usare un’altura, a scopo di difesa;
        • la necessità di raggrupparsi vicino ai campi da coltivare;
  • Insediamento sparso: è costituito da case isolate nella campagna.

Esso è nato spesso da un distacco dall’insediamento accentrato per vari motivi:

        • Per notevole disponibilità di acqua, che permette ad ogni casa di avere una fonte disponibile;
        • Per trasferimento, quando una o più famiglie venivano allontanate dal villaggio;
        • Per il tipo di attività agricola, quando le case dei proprietari dei campi o dei pascoli sorgono al centro delle proprietà terriere.

 

LE CASE CONTADINE IN EUROPA:

I cambiamenti che ci sono stati nell’agricoltura hanno modificato anche il modo di abitare delle popolazioni rurali.
Le costruzioni contadine di oggi non sono più condizionate dai materiali che si trovano nella zona in cui sorgono, dal clima, dalla vegetazione; riflettono invece i tipi di produzione e le attività.

Ecco alcuni tipi fondamentali e forme di case contadine in Europa (le case contadine sono quasi sempre disposte a villaggio):

    • Casa-blocco, costituita da un solo locale e usata in montagna, come rifugio temporaneo e stagionale;
    • Casa lunga, due o più locali posti lungo il ciglio di una strada o di un prato o di un campo;
    • Casa alta, costituita da due o tre piani, spesso collegati con una scala esterna e con balconi,
    • Casa staccata, costituita da vari blocchi, disposti intorno a un cortile centrale.

Le case dei climi caldi (mediterranei) sono spesso basse, con tetti a terrazzo. Le pareti, in pietra o in mattoni, sono imbiancate a calce; vi è un patio, terrazzi e cortili, visto che la vita degli abitanti si svolge all’aperto per la maggior parte della giornata.

Le case dei climi freddi (Europa centro-settentrionale; aree di montagna) sono caratterizzate da tetti molto spioventi, per evitare accumulo di neve e sono molto ben isolate.
All’interno vi è una grande cucina, dal momento che gli abitanti trascorrono in casa molte ore del giorno.

 

Fonte: http://www.inventati.org/laleggera/bakup/Documenti/cristina/docscuola/spormaggiore/lavorogeorel.doc

 

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Sito web da visitare : http://www.inventati.org

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