Irlanda
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Irlanda
IRLANDA : Notizie utili
L'isola irlandese è suddivisa in 4 regioni, composte a loro volta da 32 contee. La regione dell'Ulster, che spesso viene superficialmente indicata come "Irlanda del Nord", ha in realtà solo 6 contee sotto il controllo del Regno Unito (Antrim, Derry, Tyrone, Fermanagh, Armagh, Down), mentre le restanti 3 (Donegal, Cavan e Monaghan) fanno ancora parte della Repubblica d'Irlanda.
LEINSTER
[ Longford | Meath | Louth | Westmeath | Offaly | Laois | Kildare | Dublin | Wicklow | Carlow | Kilkenny | Wexford ]
MUNSTER
[ Cork | Kerry | Limerick | Waterford | Tipperary | Clare ]
CONNAUGHT
[ Galway | Mayo | Roscommon | Sligo | Leitrim ]
ULSTER
[ Antrim | Derry | Tyrone | Fermanagh | Armagh | Down | Donegal | Monaghan | Cavan ]
L'Irlanda copre una distanza di circa 84.500 Km quadrati, le sue misure sono 450 Km di lunghezza per 300 di larghezza. Il centro dell'isola è occupato da una grande pianura coperta di laghi e attraversata dal fiume Shannon, il più lungo d'Irlanda con i sui 255 Km. Tutto intorno massicci montuosi quarzici o granitici, che hanno il loro culmine nel monte Carrantuohill a 1040m. La vegetazione è molto diversificata, ma onnipresente. Non la si chiama la "verde Erin" per niente! Battuta dai venti dell'Atlantico, la costa ovest si rivela la più selvaggia. Le scogliere a picco sul mare sono le più alte d'Europa!
Le torbiere ricoprono le vette e qualche anfiteatro glaciale.
Nel Burren, muschi e arbusti riescono a fatica ad aggrapparsi alla roccia nuda, e il paesaggio non è tanto diverso dalla pietraia desertica dell'altopiano del Carso.
Procedendo verso est, si abbandona il colore bruno della torba per il verde degli alberi e delle siepi, non ancora abbastanza numerosi per formare vere e proprie foreste.
Le pianure del centro attraversate dai fiumi diventano spesso acquitrini in prossimità dei grandi laghi (quello più grande è il Lough Neagh, lungo 395Km). L'est, al riparo dal vento, è ricoperto di pascoli e di piccole foreste come nei dintorni dei monti Wicklow. Va segnalato che in nessun punto l'isola dista più di 110 km dal mare.
Clima
L'Irlanda gode di un clima mite e temperato le cui temperature estive vanno dai 14° ai 20°C.
Le temperature in autunno e in primavera si aggirano intorno ai 10° e in inverno tra i 5° e gli 8°. E' raro che nevichi in Irlanda. Molto più frequenti sono invece gli acquazzoni, ma di solito sono di breve durata.
Fonte: http://www.padrimaristi.it/irlanda/viaggio.doc
Autore del testo: Gruppo di Padre Maccarini
Storia dell' Irlanda
DI NUOVO UNA NAZIONE ?
(8000 a.C. – 1600)
Nell’8000 a.C. arrivarono in Irlanda i primi abitanti dalla Scozia e dall’Inghilterra. A questi primi colonizzatori si aggiunsero altre ondate di invasori provenienti da Francia e Spagna.
Nel 100 a.C. ci fu l’ultima ondata immigratoria che lasciò l’impronta più rilevante sul carattere irlandese: quella dei Gaeli. La società gaelico-irlandese non conobbe nessuna forma di organizzazione politica romana, essa era caratterizzata dalla frammentazione politica e dalla guerra endemica, nonostante ciò queste genti condividevano una lingua comune, un comune codice di leggi, una comune tradizione di poesia orale e di musica, una storia comune che sfumava nella leggenda. In un’epoca nella quale nessun paese costituiva una nazione nel senso moderno del termine l’Irlanda aveva una propria identità culturale che potremmo interpretare come unità nazionale, ma anche come identità nazionale che, ricordando il saggio di M. Hroch, è l’elemento chiave per analisi del processo di formazione della nazione.
Grazie all’azione di un missionario britannico-romano (432 d.C.), che più tardi sarebbe stato canonizzato San Patrizio, il cristianesimo soppiantò il paganesimo, ma in realtà era la fusione riuscita del cristianesimo con la cultura gaelica, che così conobbe una fioritura senza precedenti.
Nel 795 l’Irlanda venne sconvolta dall’arrivo dei vichinghi, definiti “Danesi” dalla tradizione popolare ma in realtà erano norvegesi. Essi eseguirono massacri, incendi, razzie seminando il terrore. Nel 1014 un sovrano della contea di Clare, il Gran Re Brian Boru, che era riuscito ad ottenere l’Alta Sovranità, sconfisse a Clontarf un grande esercito composto da vichinghi e da irlandesi della regione di Leinster; mentre gli altri re d’Irlanda aspettarono l’evolversi degli eventi. I vichinghi divennero col tempo parte della storia irlandese e grazie ai matrimoni misti, finirono per diventare essi stessi degli irlandesi.
Il 1° maggio 1170 nell’estremità sudoccidentale della contea di Wexford, sbarcò un piccolo esercito di Normanni. Gli invasori normanni non erano uomini del re d’Inghilterra, ma di un suo vassallo, il conte di Pembroke, detto Strongbow, ed erano stati chiamati in aiuto dal re irlandese di Leinster in lotta col proprio Grande Re. Strongbow conquistò Dublino e sposò la figlia del re di Leinster succedendogli al trono dopo la sua morte. I normanni penetrarono, grazie alla loro superiorità militare, in tutta l’Irlanda, salvo l’Ulster centro-occidentale. A questo punto, però, intervenne Enrico II, re d’Inghilterra. Il suo scopo non era quello di sottomettere gli irlandesi, ma di ricondurre all’obbedienza Strongbow. Fu questo il vero inizio dell’intervento inglese in Irlanda. Anche i nuovi invasori alla fine contrassegnarono matrimoni misti, adottarono leggi e costumi dell’isola diventando “più irlandesi degli irlandesi”.
Nel 1366 uno dei primi parlamenti irlandesi, riunitosi a Kilkenny, cercò di proibire per legge la “irlandizzazione” degli inglesi nati in Irlanda. Ma il tentativo non ebbe alcun effetto. Il governo regio finì per trovarsi quasi assediato in una zona di poche centinaia di chilometri quadrati intorno a Dublino, protetta da fortificazioni, detta “the Pale”. La corona britannica non aveva alcun potere effettivo oltre il Pale, dove regnava l’anarchia.
Nel 1534 Enrico VIII decide di mettere fine all’anarchia irlandese perché la grande casata dei Fitzgerald, conti di Kildare (la casata che avrebbe dovuto rappresentare l’autorità della Corona inglese in Irlanda) era in aperta ribellione contro il sovrano. Enrico VIII decise che tutti i signori irlandesi avrebbero dovuto consegnare le loro terre alla Corona inglese, che le avrebbe restituite loro in forma di beneficio, sancendo il dominio della Corona su di esse.
Nel 1558 Elisabetta I sale al trono d’Inghilterra, vi è una rinnovata intransigenza del governo inglese nel far rispettare il proprio volere. I rappresentanti della regina in Irlanda erano inglesi appena giunti dall’Inghilterra e non più i vecchi signori anglo-irlandesi che nel passato si erano mostrati indipendenti. L’esercito della Corona era ora composto da inglesi provenienti dall’Inghilterra. Nel 1562 iniziarono una serie di guerre tra Vecchi Inglesi e nuovi inglesi appoggiati a seconda della convenienza da irlandesi favorevoli al nuovo ordine o contrari. Ma chi ne fece le spese maggiori fu la gente comune. Gli inglesi giunti di recente consideravano l’Irlanda e i suoi abitanti come una terra da conquistare e civilizzare, ma questa “civilizzazione” fu condotta con la violenza, il terrore e la paura. Col regno di Elisabetta I, per la prima volta l’Irlanda si trovava sotto l’effettivo controllo del governo inglese. Le fondamenta della tradizionale ostilità irlandese per il dominio inglese furono gettate proprio all’epoca di Elisabetta I.
Il fallimento della Riforma in Irlanda servì a legare insieme Vecchi Inglesi e irlandesi gaelici che rimanendo cattolici, acquistarono un nuovo elemento che li distingueva dai funzionari della Corona e dai coloni protestanti inglesi. La Riforma non aveva avuto successo in Irlanda per la difficile comunicazione ed informazione a causa di un territorio paludoso e privo di strade; perché il governo inglese aveva già difficoltà a imporre la legge dello stato senza doversi impegnare anche in questioni religiose; l’imposizione del protestantesimo avrebbe potuto offrire ai sudditi irlandesi il pretesto religioso di chiedere aiuto alle potenze cattoliche europee come la Spagna.
L’ultimo dei grandi capi gaelici irlandesi, Hugh O’Neill, che la regina Elisabetta I aveva nominato conte di Tyrone, voleva che il suo Ulster mantenesse una sua autonomia. Il suo obiettivo, l’equilibrio tra la lealtà alla regina Elisabetta e l’indipendenza dell’Ulster, era incompatibile. Alla fine l’identità gaelica di O’Neill ebbe la meglio. Alleatosi con il suo vicino dell’Ulster, Hugh O’Donnell, il conte di Tyrone dopo aver combattuto per la regina inglese ora gli si rivoltava contro.
Nel 1598 a Yellow Ford, O’Neill inflisse una clamorosa sconfitta a un esercito inglese comandato dal cognato di Hugh. Alla vigilia di natale del 1601 O’Neill, O’Donnell e gli spagnoli che arrivarono in aiuto del conte di Tyrone furono sconfitti nella battaglia di Kinsale dalle forze inglesi. Fu la fine dell’Irlanda gaelica. O’Neill fece atto formale di sottomissione alla Corona e ottenne il perdono.
NON CI ARRENDEREMO MAI !
(1600 – 1700)
Nel 1603 Giacomo I sale al trono e si rafforza il predominio inglese in Irlanda e in particolare nell’Ulster. Nel 1606 avvenne un insediamento privato organizzato da alcuni coloni scozzesi protestanti nella penisola di Ards. Questo insediamento protestante sulla costa orientale dell’Ulster divenne la testa di ponte attraverso la quale singoli coloni scozzesi si introdussero nell’Irlanda del Nord. I nuovi coloni scozzesi si distribuirono in tutto l’Ulster. La grande maggioranza dei coloni nell’Ulster era di origine scozzese e non inglese, vale a dire che si trattava non di anglicani ma di presbiteriani.
Il 4 settembre 1607 una nave francese issò l’ancora e salpò da Rathmullen portando verso un volontario esilio gli ultimi capi gaelici che tentarono di ribellarsi al dominio inglese: Hugh O’Neill, conte di Tyrone e di Rory (erede di Hugh O’Donnell) conte di Tyrconnell. La fuga dei due conti colse di sorpresa gli inglesi. O’Neill abbandonò l’Irlanda perché si era reso conto che ormai sarebbe stato signore dell’Ulster solo di nome. Il conte era continuamente sottoposto alle angherie dei funzionari inglesi che, tra l’altro, ostacolavano la religione cattolica ed esigevano tributi in cambio del permesso di praticarla. O’Neill arrivò a temere per la sua stessa vita.
Le terre dei due conti che costituivano gran parte dell’Ulster dopo la loro fuga furono incamerate dalla Corona che cercò di usarle per un sistematico tentativo di trapiantare in Irlanda coloni provenienti dall’Inghilterra e dalla Scozia. Si trattò della cosiddetta Colonizzazione dell’Ulster, pianificata dal governo inglese tra il 1608 e il 1610, c’erano già stati episodi analoghi che però erano falliti. Ma stavolta il progetto di colonizzazione (anche se il pensiero prevalente era che si trattasse di una “civilizzazione”) si differenziava per l’ordine di grandezza, per la volontà di far tesoro dell’esperienza e per la disponibilità di capitali assicurata da alcune compagnie commerciali della City di Londra. La Irish Society, la società che si assunse la responsabilità della colonizzazione cambiò il nome della contea di Derry in Londonderry.
Il piano era quello di redistribuire tutta la terra della contea di Derry a coloni inglesi e scozzesi, che non avrebbero potuto avere degli affittuari irlandesi; una piccola parte della contea sarebbe stata affidata a soldati, i quali invece avrebbero potuto avere affittuari irlandesi. Un’altra parte di territorio sarebbe andato agli irlandesi che avrebbero pagato alla Corona il doppio della rendita annua pagata dai coloni. Comunque le finalità politiche dell’operazione non furono raggiunte infatti non si riuscì a colonizzare in maniera uniforme le contee con una popolazione protestante proveniente dalla Gran Bretagna, ma il risentimento degli irlandesi gaelici e cattolici non fu per questo minore: essi si ritenevano i legittimi proprietari di tutto il territorio. I protestanti si sentivano insicuri e dovettero trasformare le loro fattorie in fortezze e vigilare continuamente sulla loro ricchezza. La colonizzazione dell’Ulster da parte dei protestanti inglesi e scozzesi progredì gradualmente ma vigorosamente. L’Ulster, che era in precedenza la regione più compattamente gaelica e cattolica, si trovava ora ad avere una popolazione mista, con interessi e credi religiosi contrapposti.
Il 23 settembre 1641 si verificò una grande ribellione di irlandesi gaelici e cattolici i quali, pur proclamandosi a gran voce fedeli alla Corona, in realtà si batterono con ferocia per recuperare le terre che erano state loro sottratte. La ribellione era diretta contro i nuovi coloni in tutto il territorio irlandese, ma poiché era nell’Ulster che la colonizzazione era stata più profonda, fu qui che ebbe le conseguenze più gravi. Ciò che rese la ribellione così sconvolgente per i protestanti furono le notizie sulle atrocità che accompagnarono lo scoppio dell’insurrezione. In base ad alcune testimonianze risulta che i capi dei ribelli irlandesi si comportarono umanamente verso i loro prigionieri e pare che le atrocità non fossero parte di una politica deliberata quanto il risultato dell’indisciplina. È comunque incontestabile che durante la prima fase della ribellione del 1641 nell’Ulster vennero effettivamente perpetrati molti atti di brutalità contro i coloni inglesi e scozzesi. La rivolta del 1641 ebbe un’importante ripercussione sulla situazione generale dell’Irlanda: gli interessi dei due gruppi di cattolici irlandesi, i gaelici e i Vecchi Inglesi, vennero sempre più a coincidere ed essi si unirono nella ribellione.
Nell’agosto 1649 sbarcò sull’isola Oliver Cromwell, l’uomo che avrebbe approfondito il solco tra protestanti e cattolici. Egli sferrò il primo colpo a Drogheda, l’azione di Cromwell fu spietata, l’ordine di uccisione fu limitato ai soli soldati ma di fatto furono coinvolti anche donne e bambini, nessun prete cattolico fu risparmiato. Gli ufficiali si arresero ma vennero passati a fil di spada. Cromwell considerava il massacro di Drogheda una vendetta per le atrocità commesse dai cattolici durante la ribellione del 1641, ma gli abitanti di Drogheda non avevano preso parte alla rivolta e del resto la città era sempre stata all’interno dei confini del Pale. L’esercito di Cromwell si diresse vittorioso verso il sud. La città di Wexford venne presa d’assalto, furono massacrati 2000 persone tra cui vi erano anche donne e bambini. Dopo la presa di Wexford, Cromwell emanò un editto draconiano col quale vennero distribuite le terre dei cattolici irlandesi agli inglesi e gli irlandesi furono costretti ad andarsene in un’altra provincia nella parte occidentale dell’Irlanda.
Quando al trono salì il cattolico Giacomo II (1685), i cattolici pensarono fosse giunto il loro momento, infatti Giacomo II nominò dei cattolici ad alte cariche dello stato in Irlanda e un parlamento irlandese (dominato dai cattolici), revocò le espropriazioni di terre effettuate da Cromwell. A Londonderry cominciò a spargersi la voce che i cattolici irlandesi fedeli a Giacomo II e ostili a Guglielmo d’Orange (Guglielmo III) stavano attaccando e massacrando i protestanti come era accaduto nel 1641. Quando la tensione era ormai al culmine, giunse la notizia che sarebbe stata inviata nella città una guarnigione cattolica fedele al re Giacomo II per sostituire la precedente. Di fronte a questa situazione i cittadini di Londonderry si divisero fra coloro che erano favorevoli all’ingresso nella città della guarnigione e chi non lo era. La decisione ufficiale fu quella di accogliere la guarnigione. A questo punto tredici apprendisti artigiani si impadronirono delle chiavi della città e il 7 dicembre 1688 sbatterono le porte di Londonderry in faccia al comando delle truppe di re Giacomo II. L’assedio della città da parte delle forze di Giacomo II ebbe inizio solo qualche mese più tardi. Quando Giacomo II in persona si presentò sotto le mura della città, il comandante protestante della guarnigione si dichiarò favorevole alla resa, ma venne immediatamente esautorato dai cittadini e dovette abbandonare la città travestito da soldato semplice. La vita della città all’interno delle mura del castello iniziò a farsi dura, si moriva di fame e per le malattie. Nel giugno 1689 venne sparato dalla guarnigione regia un proiettile di mortaio non esplosivo in quanto esso recava un piccolo foro sulla punta che conteneva una lettera comunicante le condizioni di resa. Il proiettile si rivelò comunque esplosivo per la storia successiva dato che la decisa risposta degli assediati fu: “Non ci arrenderemo mai!”. Nel luglio 1689 le navi inglesi di ancora nel Foyle, che erano state fermate dal blocco navale predisposto dalle truppe di Giacomo II, forzarono il blocco stesso e risposero vigorosamente al fuoco di artiglieria nemico riuscendo a passare e ad approdare al molo sotto le mura della città coi tanto attesi rifornimenti. L’assedio di Londonderry era finito. Nel 1690 Guglielmo d’Orange sbarcò sull’isola sconfisse Giacomo II.
DUE NAZIONI ?
(1700 – 1845)
All’inizio del Settecento vennero emanate delle leggi anticattoliche con le quali fu stabilito che un cattolico non poteva ricoprire incarichi pubblici ed elettivi, votare, arruolarsi, esercitare l’avvocatura, acquistare della terra, prendere terra in affitto per un periodo superiore ai trentuno anni e poteva lasciare in eredità quella che possedeva solo se i figli diventavano protestanti. I parroci, e soltanto loro, potevano officiare solo se registrati presso le autorità. I religiosi regolari erano banditi per legge. Banditi erano pure vescovi e arcivescovi, in teoria ciò significa l’estinzione della chiesa cattolica in quanto più nessuna ordinazione sarebbe stata possibile, ma la chiesa cattolica non si estinse perché le leggi riguardanti la religione furono di fatto applicate con molto minor rigore. Accanto ad una severità ufficiale vi era una tolleranza ufficiosa; la ragione era semplice: la chiesa cattolica godeva dell’appoggio della grande maggioranza della popolazione e per sopprimere la chiesa si sarebbe dovuto sopprimere la popolazione stessa. Il superamento di questo ostacolo rafforzò la chiesa stessa e il suo legame con la grande maggioranza della popolazione irlandese la quale vide nella chiesa l’unica organizzazione in grado di rappresentarla. Oltre alla Chiesa cattolica, c’era la rete di società segrete rurali che durante la seconda metà del Settecento era riuscita a esercitare un efficace e spietato contropotere nelle campagne. Però la loro sfera d’azione rimase confinata alle questioni agricole in ambito locale, senza quasi mai entrare nella sfera politica propriamente detta.
Può apparire paradossale che la questione nazionale irlandese fu sollevata dai protestanti irlandesi. Questa classe dirigente protestante creò una propria cultura e avanzarono la pretesa, in qualità di irlandesi, di essere considerati dall’Inghilterra una nazione a sé stante, dotata di pari dignità. E questa fu la prima espressione di un moderno nazionalismo irlandese, una espressione protestante. Fu un nazionalismo di coloni. (CFR Saggio sul Nazionalismo). Nel 1782 un avvocato che guidava il Partito dei patrioti, riuscì a strappare al governo inglese una Dichiarazione d’Indipendenza che, almeno sulla carta, toglieva al parlamento di Westminster il diritto di legiferare sulle questioni interne irlandesi. Dal punto di vista costituzionale Irlanda e Gran Bretagna vennero ad essere considerati due regimi distinti, anche se uniti nella persona del sovrano. Ma di fatto l’indipendenza irlandese si rivelò un binario morto.
Sotto l’influenza della Rivoluzione francese venne costituita la Società degli Irlandesi Uniti, una società radicale con un duplice obiettivo: la riforma parlamentare e l’unificazione dei cattolici e dei protestanti in un’unica nazione. Nel 1796 tale società, che non era riuscita a farsi ascoltare dal governo e a conquistare le simpatie della gente, si trasformò in una vera e propria società segreta che perseguiva finalità ancora più radicali, da raggiungere anche col ricorso alla violenza.
Il 21 dicembre 1796 a Bantry Bay gettò l’ancora una flotta d’invasione francese piena di soldati repubblicani reduci dai trionfi riportati in Europa dal più grande esercito rivoluzionario mai visto. I francesi erano giunti in Irlanda su richiesta della Società degli Irlandesi Uniti per appoggiarli nel loro tentativo di portare a termine una rivoluzione che avrebbe unito cattolici e protestanti in un’unica nazione repubblicana. Ma le pessime condizioni atmosferiche della baia, il vento, le piogge ostacolarono l’avanzata dei francesi i quali alla fine decisero di fare vela verso la Francia e di rinunciare all’iniziativa.
Dopo questo fatto il governo inglese fece intervenire l’esercito nei confronti della Società degli Irlandesi Uniti con brutalità ed efficacia, effettuando perquisizioni e arresti alla ricerca di armi e informazioni. Il gruppo dirigente cercò nuovamente di riorganizzare una rivolta nell’intero paese, contando su un immediato aiuto francese. La Società degli Irlandesi Uniti però venne nuovamente scompaginata grazie al lavoro degli informatori della polizia. Quasi tutta l’intera direzione nazionale venne arrestata durante una retata.
Nel giugno 1798 nella contea di Wexford scoppiò una ribellione innescata sembra dalla disperata decisione presa dagli abitanti di un villaggio di non sopportare più passivamente le angherie dei soldati inglesi dopo che il governo regio rinforzò il presidio militare in quanto venuto a conoscenza di un possibile sbarco dei francesi nel porto di Wexford. Un prete si mise alla testa dei contadini, ma la ribellione ebbe più il carattere di una sollevazione locale che di una insurrezione nazionale. Inizialmente i rivoltosi ebbero la meglio, commisero delle atrocità verso i protestanti, anche donne e bambini, che avevano catturato. La mancanza di strategia da parte dei ribelli fu la causa del loro fallimento. A meno di un mese dall’inizio della rivolta, i ribelli furono sconfitti. Dopo la vittoria le truppe governative si abbandonarono per qualche tempo a un massacro di ribelli sbandati.
Anche se la legislazione anticattolica era stata abrogata e i cattolici avevano finalmente ottenuto il diritto di voto, l’esito delle rivolte aveva dimostrato che l’Irlanda era divisa in due distinte comunità confessionali: la cattolica e la protestante. Quest’ultima cominciò a pensare a se stessa sempre meno in termini di nazione protestante e sempre più in termini di semplice classe dominante irlandese che aveva bisogno, per proteggere i propri interessi, dell’aiuto dell’Inghilterra.
Nel 1800 fu varato l’atto di Unione che abolì il parlamento irlandese e unì, a partire dal 1° gennaio 1801, i regni d’Inghilterra e Irlanda. Inizialmente avversato dai protestanti e accettato dai cattolici, in seguito, con il consolidamento dell’Unione, i protestanti lo videro come garanzia della loro posizione privilegiata e i cattolici si convinsero della necessità di abolire l’Unione. Il moderno nazionalismo irlandese, un’invenzione dei protestanti, finì per essere una causa cattolica con alcuni simpatizzanti protestanti.
Nel 1803 a Dublino Robert Emmet ideò quella che doveva essere una rivolta per affermare gli ideali della Società degli Irlandesi Uniti ma che si trasformò in tumulti di strada. Il suo piano era ambizioso: conquistare il castello di Dublino come segnale per scatenare l’insurrezione armata di tutto il paese. Emmet aveva previsto di dare l’assalto al castello con 2000 uomini, ma di fatto ne raccolse solo un’ottantina che, armati di picche e schioppi, si mossero nella notte di domenica 23 luglio 1803, guidati dallo stesso Emmet armato di sciabola. Emmet, sconvolto dal fatto che il suo tentativo di dar vita a una repubblica irlandese stesse degenerando in una rissa sanguinosa contro il procuratore generale, abbandonò il progetto e riuscì a restare nascosto per un mese, prima di venire catturato, processato e giustiziato. Il suo discorso dal banco degli imputati, destinato a renderlo immortale nella storia dell’Irlanda, contiene questa frase:
Non lasciate che nessuno scriva il mio epitaffio… Solo quando il mio paese prenderà il suo posto nel consesso delle nazioni, solo allora potrete scrivere il mio epitaffio.
La morale che i cattolici dovevano trarre dai fallimenti delle loro ribellioni era chiara: avevano bisogno di una guida politica. Daniel O’Connell si mise a capo di questa guida meritandosi l’attributo di Liberatore perché ha liberato la grande maggioranza della popolazione irlandese dalla sua irrilevanza politica. Si impegnò inoltre per l’Emancipazione cattolica, ovvero la soppressione di ciò che rimaneva delle discriminazioni giuridiche ai danni dei cattolici. La principale di queste discriminazioni riguardava l’impossibilità per un cattolico di sedere in parlamento a meno che non prestasse un giuramento col quale rinnegava alcuni dogmi fondamentali della chiesa cattolica. Per raggiungere questo obiettivo, O’Connell fondò l’Associazione Cattolica (1823), una potente organizzazione di massa. Una caratteristica fondamentale del movimento fu la sua larga base democratica. Era nato qualcosa di analogo ai moderni partiti politici, con un’impronta clericale assai forte. Nel 1828 O’Connell decise di presentarsi in una delle più famose elezioni della storia irlandese. Grazie all’aiuto della sua associazione O’Connell vinse trionfalmente. Essendo cattolico, O’Connell non poteva naturalmente occupare subito il seggio che aveva conquistato, ma quando si presentò di nuovo e vinse, il governo si piegò di fronte alla minacciosa ma disciplinata pressione dell’opinione pubblica irlandese. Grazie a O’Connell, per la prima volta, l’opinione pubblica dei cattolici irlandesi si era tradotta in una forza politica. Nel 1840 O’Connell fonda la Società per la revoca dell’Atto di Unione ripristinando i diritti del parlamento irlandese. Egli pensava non a una separazione ma a una stretta collaborazione fra due regni, ciascuno con un corpo legislativo, uniti simbolicamente dalla figura di un unico monarca. L’argomento col quale O’Connell sperava di convincere l’opinione pubblica inglese era quello che il riconoscimento dell’Irlanda come nazione, anziché incoraggiare i tentativi di separazione dall’Inghilterra, li avrebbe messi a tacere per sempre. O’Connell che da una parte era contrario alla violenza popolare, dall’altra raccolse enormi folle di disciplinati e ordinati sostenitori (i cosiddetti Monster Meetings), lasciando intravedere cosa sarebbe potuto accadere se quei sostenitori così numerosi non fossero stati anche così disciplinati, era un modo per fare pressione sul governo inglese. L’obiettivo della revoca dell’Unione era però ancora lontano. Quando il governo decise di proibire un altro meetings, O’Connell cedette. Egli e i suoi più stretti collaboratori vennero condannati a un anno di prigione per cospirazione, anche se la sentenza venne annullata dalla Camera dei Lord. Morì nel 1847.
Fonte: estratto da http://digilander.libero.it/callegari/files/Storia/Storia%20dell'Irlanda.doc
Sito web da visitare: http://digilander.libero.it/callegari/
Autore del testo utilizzato come fonte; Davide Callegari
Fonte: Appunti personali del libro di Robert Kee, Storia dell’irlanda. Un’eredità rischiosa, Bompiani, V ediz., Milano, 1997
Glossario
Irlanda del Nord |
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Presente solo nelle Sei contee della Provincia britannica dell'Irlanda del Nord. |
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Presente solo nelle Ventisei contee della Repubblica irlandese. |
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Presente in tutta l'Irlanda. |
- A -
Alliance Party of Northern Ireland (A.P.N.I., 'Partito dell'Alleanza dell'Irlanda del Nord'): unionista moderato e riformista, non confessionale (ha anche membri di religione cattolica), fondato nell'Aprile 1970 nelle Sei Contee; oggi ha tra il 5 e il 6 % dei voti, e nessun deputato nel Parlamento britannico. Fortemente in favore degli Accordi di Belfast, è riuscito nel 1998 a fare eleggere 6 suoi deputati all'Assemblea dell'Irlanda del Nord, e il già suo segretario, Lord Alderdice, è Presidente della stessa Assemblea.
Ancient Order of Hibernians ('Antico Ordine degli Irlandesi'): organizzazione aperta ai soli cattolici, nazionalista, a dispetto dell'Ancient del suo nome è stata fondata in realtà solo nel secolo scorso, come risposta cattolica all'Ordine di Orange. Oggi importante soprattutto tra gli Irlandesi d'America.
Apprentice Boys of Derry ('Ragazzi Apprendisti di Derry'): organizzazione aperta ai soli Protestanti che affianca l'Ordine di Orange, fondata nel 1814 sulla stessa base para-massonica; prende il nome dai 'Ragazzi Apprendisti' che nel Dicembre 1688 chiusero i cancelli delle mura di Derry, impedendo al re d'Inghilterra Giacomo II Stuart, sostenuto dagli Irlandesi cattolici, di impadronirsi della città.
- B -
B-Specials: i membri dell'Ulster Special Constabulary /B ('Polizia Speciale dell'Ulster /B'), corpo di polizia volontaria part time fondato nel 1920 incorporando i membri dell'Ulster Volunteer Force, la milizia di partito unionista protestante fondata nel 1912. Sciolti nel 1969, ma ricostituiti l'anno dopo come Ulster Defence Regiment, reggimento territoriale part time dell'Esercito britannico.
- C -
Combined Loyalist Military Command (C.L.M.C., 'Comando Militare Combinato Lealista'): organismo che riuniva dal 1991 i tre maggiori gruppi armati illegali lealisti (Ulster Defence Association o UDA, Ulster Volunteer Force o UVF, Red Hand Commando o RHC). Ha proclamato il cessate il fuoco lealista del 13 Ottobre 1994; si è sciolto nel 1997 per contrasti tra i tre gruppi e all'interno di essi.
Continuity Army Council - Irish Republican Army (C.I.R.A. o C.A.C.-I.R.A., 'Consiglio Supremo di Continuità -Esercito Repubblicano Irlandese'): Organizzazione armata clandestina, è frutto della scissione del Movimento Repubblicano Irlandese del 1986, e condivide gli obbiettivi politici del Republican Sinn Féin. La sua esistenza è divenuta pubblica solo nel 1996, quando ha cominciato ad agire militarmente nelle Sei contee, essendo assolutamente contrario al cessate il fuoco proclamato dall'IRA ('Provisional'). È oggi l'unico gruppo armato repubblicano che non abbia proclamato il cessate il fuoco.
- D -
Democratic Left (D.L., 'Sinistra Democratica'): Partito fondato nel 1992 da Proinsias De Rossa come scissione 'di destra' del Workers Party, in seguito al crollo dell'Unione Sovietica. Esso era decisamente antinazionalista e antirepubblicano; alle ultime elezioni generali (Giugno 1997) nelle 26 contee aveva ottenuto il 2,5% dei voti e 4 deputati. Nel Febbraio del 1999 ha cessato di esistere, essendosi fuso con lo Irish Labour Party.
Democratic Unionist Party (D.U.P., 'Partito Democratico Unionista'): fondato nel 1971 dal pastore calvinista fondamentalista Ian Paisley, che lo dirige ancora oggi. Da allora è il secondo partito unionista per numero di voti, anche se in alcune elezioni europee è riuscito a sopravanzare il Partito Unionista e a figurare così come primo partito. Si basa sul fondamentalismo protestante, in una versione particolarmente aggressiva ed antiecumenica. Fortemente antinazionalista e anticattolico, denuncia il 'tradimento' della causa dell'Unione da parte del Governo britannico e del maggiore Partito Unionista. Alle ultime elezioni parlamentari britanniche del Maggio 1997 è risultato il quarto tra tutti i partiti delle Sei Contee, con il 13,6% dei voti e due deputati eletti, venendo sorpassato dal Sinn Féin. Il D.U.P. è naturalmente contrario al processo di pace, che ha sempre denunciato come 'svendita' del 'popolo protestante dell'Ulster' all'I.R.A., e come 'tradimento'. Nell'Assemblea dell'Irlanda del Nord ha 20 deputati (ottenuti col 18,3% dei voti), e di diritto due sono i suoi Ministri nell'Esecutivo delle 6 Contee; essi però sabotano le attività di governo, cercando di affossare le strutture previste dagli Accordi di Belfast.
- F -
Fianna Fáil (F.F., 'Soldati del Destino'): il maggiore partito nella Repubblica irlandese, fondato nel 1926 da Eamon De Valera, che si era scisso dal Movimento Repubblicano per abbracciare il parlamentarismo. È un partito nazionalista e populista di centro, con forte base popolare nelle campagne e una estesa rete clientelare, avendo governato dal 1932 lo Stato delle 26 contee, con scarse e brevi interruzioni. Al Parlamento di Strasburgo fa parte del gruppo gollista. Guidato da Bertie Ahern, alle ultime elezioni parlamentari irlandesi ha ottenuto il 39,3% dei voti, tornando alla guida del Governo di Dublino; ha 76 seggi in Parlamento.
Fine Gael (F.G., 'Famiglia dei Gaeli'): il partito dei fondatori dello Stato Libero d'Irlanda nel 1922, gli ex-repubblicani che accettarono il Trattato del 1921 con l'Inghilterra e si scontrarono coi vecchi compagni nella guerra civile. Partito di destra (e nettamente antirepubblicano), anche se al Parlamento europeo aderisce al gruppo dei Popolari, dal 1932 è sempre stato il secondo partito irlandese per numero di elettori. Oggi diretto da John Bruton, ha ottenuto il 27,9% dei voti e 54 seggi alle ultime elezioni politiche nelle 26 contee (Giugno 1997), e guida l'opposizione.
- G -
Garda Siochana ('Guardia della Pace'): la forza di polizia della Repubblica irlandese, fondata nel 1922 insieme allo Stato libero. La sua squadra politica (Special branch) si è sempre distinta nella repressione dei Repubblicani, collaborando dagli anni Settanta con la R.U.C. e i Servizi britannici.
- I -
Irish Labour Party (L.P., 'Partito Laburista Irlandese'): Fondato nel 1912 sul modello del Labour Party inglese (come partito dei sindacati operai), non socialista e sottoposto all'influenza politica del clero cattolico, fu neutrale durante la guerra civile del 1922-1923. Negli anni Settanta si spinse più decisamente a destra, abbandonando il legame strutturale coi sindacati (ma nello stesso tempo liberandosi della subalternità verso la Chiesa) e partecipando con il Fine Gael al Governo di coalizione del 1973-1977, particolarmente attivo nella repressione del Movimento Repubblicano. Guidato da Ruairi Quinn, oggi è membro del gruppo socialista al Parlamento europeo. Alle elezioni politiche del Giugno 1997 ha ottenuto il 10,4% dei voti; ha 18 seggi nel Parlamento di Dublino, in cui è all'opposizione.
Irish National Liberation Army (I.N.L.A., 'Esercito di Liberazione Nazionale Irlandese'): organizzazione armata clandestina, nacque alla fine del 1974 come scissione di sinistra dell'IRA 'Official', che aveva abbandonato la lotta armata contro lo Stato britannico. Gli 'Officials' cercarono di eliminare l'I.N.L.A. fisicamente, con una sanguinosa faida durata tre anni. L'I.N.L.A., che si proclama marxista e rivoluzionaria, alla fine degli anni Settanta era molto forte in alcune zone -specie urbane- dell'Irlanda del Nord, compiendo alcune operazioni spettacolari contro gli Inglesi (inoltre tre dei dieci prigionieri irlandesi morti nello sciopero della fame del 1981 erano suoi militanti). Tra 1980 e 1981, però, i Servizi britannici e i gruppi armati dei Lealisti riuscirono a eliminare i suoi dirigenti più capaci. Dal 1983 al 1997 l'I.N.L.A. subì una micidiale spirale di faide interne che la dissanguarono; oggi può contare su poche decine di Volontari. L'organizzazione non proclamò un cessate il fuoco nel 1994, ma sostenne che le sue operazioni armate sarebbero state da quel momento solo 'difensive' e 'reattive'. Infine, il 22 Agosto 1998, ha anch'essa dichiarato il cessate il fuoco.
Irish Republican Army (I.R.A., 'Esercito Repubblicano Irlandese'): la maggiore organizzazione armata repubblicana. Il nome fu usato fin dal 1865 dai Feniani della Irish Republican Brotherhood per indicare le loro strutture militari; tornò nell'uso dopo la Rivolta di Pasqua del 1916 per indicare i Volontari Irlandesi che condussero la Guerra d'Indipendenza del 1919-1921, e poi come nome dell'esercito di quelli di loro che non accettarono il Trattato e che vennero sconfitti nella guerra civile del 1922-1923. Da allora l'I.R.A., esercito clandestino, è stato l'anima del Movimento Repubblicano Irlandese. Nelle Sei contee dell'Irlanda del Nord dall'inizio degli anni Venti l'I.R.A. si assunse la difesa della popolazione nazionalista contro le incursioni armate degli Orangisti e delle polizie unioniste (R.U.C. e B-Specials). Impegnatosi nelle lotte sociali degli anni Trenta nel Sud, difendendo i lavoratori dalle Blueshirts ('Camicie Azzurre') fasciste, l'I.R.A. condusse poi due sfortunate campagne militari contro lo Stato inglese (dal 1939 al 1944 e dal 1956 al 1962). La sua dirigenza negli anni Sessanta adottò il marxismo filosovietico in una versione economicista e riformista, progettando l'abbandono della stessa ragion d'essere dell'I.R.A., la lotta di liberazione nazionale irlandese. Così quando nel 1969 il Governo locale unionista dell'Irlanda del Nord scatenò le sue polizie contro il movimento per i diritti civili, producendo pogrom ai danni della popolazione nazionalista, l'I.R.A. non fu in grado di assolvere il suo tradizionale compito di difesa. Questo provocò la scissione (Dicembre 1969) di chi rifiutava la linea politica sostenuta dalla dirigenza, riformista verso lo Stato britannico; alla scissione dell'Esercito corrispose quella del partito politico, il Sinn Féin. Fu così fondato l'I.R.A. 'Provisional' (in opposizione all'I.R.A. 'Official' della dirigenza), col compito di difendere militarmente le zone nazionaliste contro gli apparati militari dell'Unionismo e contro l'esercito britannico. Esso divenne subito maggioritario, e nel Febbraio 1971 iniziò la campagna militare contro l'esercito britannico. Dal 1977, sotto i colpi della repressione, dovette ristrutturarsi militarmente (da organizzazione territoriale a organizzazione cellulare) e politicamente; da allora (per la sparizione degli 'Officials') al 1996 l'Esercito Repubblicano 'Provisional' è stato l'unico gruppo armato chiamato I.R.A.. Il 31 Agosto del 1994 ha proclamato il cessate il fuoco unilaterale per facilitare l'avvio di trattative di pace; ha ripreso le operazioni militari nel Febbraio 1996, con un nuovo cessate il fuoco dal Luglio 1997. Nel 1996 è però apparso il piccolo gruppo armato 'Continuity' .I.R.A., frutto della scissione del 1986 dal Movimento Repubblicano di coloro che non accettavano il riconoscimento delle istituzioni della Repubblica di Dublino, che è militarmente attivo contro lo Stato britannico, essendo radicalmente avverso al 'Processo di Pace' in corso. Il 6 Maggio 2000 lo I.R.A. ha deciso di accettare ispezioni di suoi depositi di armi ad opera di ispettori internazionali indipendenti, allo scopo di rassicurare sulle sue intenzioni la popolazione unionista.
Irish Republican Movement ('Movimento Repubblicano Irlandese'): l'insieme delle organizzazioni che condividono l'ideologia repubblicana irlandese (vedi Repubblicanismo). Ne fanno parte l'organizzazione armata I.R.A. (Esercito Repubblicano Irlandese), il partito politico Sinn Féin, e altri organismi settoriali. Alla fine del 1969 tutte le organizzazioni che lo componevano si divisero in due: da una parte i seguaci del parlamentarismo e del riformismo della dirigenza, che si chiamarono 'Officials', e dall'altra i 'Provisionals', che intendevano invece mettere al primo posto la lotta (anche armata) di liberazione nazionale di tutta l'Irlanda dal dominio britannico. Dopo pochi anni il termine 'Movimento Repubblicano' identificò i soli 'Provisionals', divenuti prestissimo maggioritari, anche per la trasformazione di IRA e Sinn Féin 'Official' nel legalitario Workers Party. Una nuova scissione sopravvenne nel 1986, quando la maggioranza del Movimento Repubblicano decise di riconoscere il Parlamento di Dublino, i 'tradizionalisti' si scissero da esso e fondarono il proprio Movimento Repubblicano, di cui fanno parte il Republican Sinn Féin e il C.A.C.-IRA; essi negano che il Sinn Féin e l'I.R.A. maggioritari siano ancora fedeli all'ideologia repubblicana, e li chiamano 'i Provisionals'.
Irish Republican Socialist Movement (I.R.S.M., 'Movimento Repubblicano Socialista Irlandese'): nome che il gruppo armato I.N.L.A. e il partitino politico I.R.S.P., sorti alla fine del 1974, danno (per analogia col Movimento Repubblicano) all'insieme composto dalle due organizzazioni, dai comitati di Irlandesi d'America che li sostengono, e dagli altri organismi collegati alla stessa linea politica (che intende unire al Repubblicanismo irlandese il marxismo-leninismo).
Irish Republican Socialist Party (I.R.S.P., 'Partito Socialista Repubblicano Irlandese'): partito sorto alla fine del 1974, per scissione, dal Sinn Féin 'Official', accusato di avere abbandonato la politica rivoluzionaria marxista e repubblicana. Collegato al gruppo armato I.N.L.A., frutto della stessa scissione, il partito dovette presto subire la perdita del proprio leader e fondatore Seamus Costello, assassinato nel 1977 dagli 'Officials'. Oggi lo I.R.S.P. conta poche decine di militanti.
- L -
Loyalist Volunteer Force (L.V.F., 'Forza Volontaria Lealista'): gruppo armato lealista specializzato nell'uccisione di civili cattolici, guidato da Billy Wright (ucciso a sua volta dall'I.N.L.A. nel Dicembre 1997). È nato nell'Agosto del 1996 da una scissione della Ulster Volunteer Force, attraendo presto anche i militanti di altre organizzazioni armate lealiste, come la Ulster Defence Association/Ulster Freedom Fighters, contrari al mantenimento del cessate il fuoco proclamato dal C.L.M.C. nell'Ottobre 1994. Sostiene di essere un organismo puramente militare, e di condividere la linea politica della D.U.P. di Paisley, contraria ad ogni trattativa con i Repubblicani. Dal 1996 la L.V.F. ha compiuto più di una trentina di omicidi di civili nazionalisti, e di militanti lealisti rivali. Nel 1999 ha proclamato ufficialmente il cessate il fuoco, giungendo a consegnare alcune armi nel Dicembre 1999, allo scopo di ottenere la liberazione, a norma degli Accordi di Belfast, dei suoi prigionieri. Essa ha però continuato le sue attività omicide con nomi di copertura (Red Hand Defenders e Orange Volunteers), o evitando semplicemente di rivendicare le sue azioni. La L.V.F., impegnata in una faida con la UVF (invece favorevole agli Accordi di Belfast) continua a essere in crescita, sfruttando la questione delle parate orangiste, e nella primavera-estate del 2000 si sono aggregati a essa anche alcuni 'battaglioni' della UDA/UFF, guidati da Johnny Adair.
Loyalists, Loyalism ('Lealisti, Lealismo'): fino alla fine degli anni Sessanta temini sinonimi di 'Unionisti' e 'Unionismo' (e in questo senso ancora usati dal D.U.P. di Ian Paisley). Dagli anni Settanta questi termini vengono usati per definire i settori e le organizzazioni unioniste popolari ed 'estremiste', come ad esempio i gruppi armati unionisti illegali, distinguendoli rispetto a quelli dell'Unionismo 'moderato' e 'costituzionale'.
- N -
Nationalists, Nationalism ('Nazionalisti, Nazionalismo'): termini applicati a tutti gli Irlandesi che desiderano l'unità dell'isola e la fine del dominio inglese sulle Sei contee del Nord-Ovest, e al loro ideale politico; termini contrapposti, quindi, a 'Unionisti, Unionismo'. Nel caso dell'Irlanda del Nord, la parte nazionalista della sua popolazione coincide quasi completamente con gli abitanti di religione cattolica. Quando invece i termini sono giustapposti a 'Repubblicani, Repubblicanismo', si vuole indicare il settore 'moderato' e legalitario del nazionalismo irlandese, contrario all'uso della violenza per la riunificazione dell'isola e all'ideologia repubblicana, e contrapposto in questo caso agli 'estremisti', i Repubblicani. Nel caso dell'Irlanda del Nord, il S.D.L.P. viene di solito chiamato 'nazionalista' in questa accezione. In questo senso anche vari partiti delle 26 contee del Sud, ma tra essi soprattutto il Fianna Fáil, si dichiarano 'nazionalisti'.
Northern Ireland Women's Coalition (N.I.W.C., 'Coalizione delle Donne dell'Irlanda del Nord'): Lista spontanea, formatasi nella primavera del 1996 per le elezioni del Forum dell'Irlanda del Nord, ove ottenne 2 delegati. Formata da donne sia cattoliche sia protestanti, si è mossa con decisione sul terreno dei diritti umani e del femminismo, essendo determinante nella stesura dell'Accordo Multipartito. Il movimento, che si rifiuta di definirsi unionista o nazionalista, ha ottenuto l'1,61% e 2 seggi alle elezioni del 25 Giugno 1998 per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord.
- O -
Officials'; 'Official' I. R. A. e 'Official' Sinn Féin (Esercito Repubblicano Irlandese e Sinn Féin 'Ufficiali'): vedi Workers Party.
Orange Order ('Ordine d'Orange'): organizzazione modellata sulla Massoneria, fondata nel 1795 dai proprietari terrieri di religione anglicana dell'Ulster per contrastare il movimento nazionalista e repubblicano degli United Irishmen, che riuniva gli Irlandesi delle diverse confessioni religiose su un comune programma di indipendenza dall'Inghilterra. Fino al 1834 potevano fare parte dell'Ordine solo gli Anglicani: gli altri Protestanti ne erano esclusi. Esso prende il nome dalla Casa di Orange, quella del re protestante Guglielmo III che nella battaglia del fiume Boyne (1690) vinse Giacomo II e gli Irlandesi cattolici che lo sostenevano. Scopo dell'Ordine è la difesa del predominio sociale dei Protestanti (dopo la Partizione dell'Irlanda, nelle sole Sei contee); le sue parate commemorative hanno lo scopo di celebrare la sconfitta degli Irlandesi cattolici. Le parate orangiste si sono spesso tramutate in attacchi fisici contro la popolazione cattolica, e spesso in veri pogrom (1835; 1886; 1920; 1921; 1922; 1935; 1969). L'Ordine è stato il vero collante dello Stato unionista dell'Irlanda del Nord nei suoi cinquant'anni di esistenza (1922-1972). L'Ordine d'Orange ha istituzionalmente una quota di diritto negli organismi dirigenti (quali lo Ulster Unionist Council) dell'Ulster Unionist Party.
- P -
Progressive Democrats (P.D., 'Democratici Progressisti'): Nato nel 1985 da un gruppo di deputati dissidenti del Fianna Fáil e del Fine Gael, si proclama liberale e liberista, avverso al nazionalismo irlandese, laico e favorevole alla laicizzazione della società. Alle ultime elezioni politiche, guidato da Mary Harney, ha ottenuto il 4,7% dei voti e 4 deputati, ed è al Governo, in coalizione col Fianna Fáil.
Progressive Unionist Party (P.U.P., 'Partito Unionista Progressista'): fondato nel 1979 dall'organizzazione armata Ulster Volunteer Force come proprio paravento politico, ha in realtà iniziato ad acquisire credibilità come partito solo dai cessate il fuoco del 1994. Guidato da David Ervine e da Billy Hutchinson, il P.U.P., populista e 'socialista', è stato favorevole al negoziato coi nemici repubblicani, e ha firmato gli Accordi di Belfast del 1998. Il P.U.P. è forte in alcune zone di Belfast, e ha ottenuto tra il 2 e il 3 % dei voti (e vari eletti locali) nelle ultime quattro scadenze elettorali delle 6 contee, tra 1996 e 1998, con 2 deputati eletti all'Assemblea dell'Irlanda del Nord.
'Provisionals' ('Provvisori'), applicato al Sinn Féin e all'I.R.A.: vedi Irish Republican Army, Sinn Féin e Irish Republican Movement.
Police Service of Northern Ireland (P.S.N.I., Servizio di Polizia dell'Irlanda del Nord): nuovo nome assunto dalla polizia delle Sei Contee il 1 Novembre 2001, come effetto della riforma della polizia unionista (Royal Ulster Constabulary, R.U.C.) operata dal Governo britannico, che percepisce parzialmente le raccomandazioni del Rapporto della Commissione Patten. Il cambio del nome, che comunque non rappresenta, per il momento, un cambiamento di natura, e' stato a ogni modo violentemente avversato dagli Unionisti.
- R -
'Real' Irish Republican Army (R.I.R.A.,'"Vero" Esercito Repubblicano Irlandese'): gruppo armato nato nel Novembre 1997 da una scissione del Movimento Repubblicano, contro la partecipazione di esso al processo di pace. Il R.I.R.A., che intendeva proseguire la lotta armata fino al ritiro britannico dall'Irlanda, è allineato al gruppo politico 32 Counties Sovereignty Movement. Nell'Agosto 1998 un suo ordigno esplosivo ha provocato la strage di Omagh (29 civili irlandesi uccisi): in seguito a questa atrocità, è stato costretto a proclamare il cessate il fuoco. Si sostiene però che sia militarmente ancora attivo, e che siano opera sua diversi attentati lasciati senza rivendicazione o attribuiti al C.I.R.A.
Red Hand Commando (R.H.C., 'Commando della Mano Rossa'): il più piccolo dei gruppi armati lealisti, sorto nel 1972 da una scissione della Ulster Volunteer Force; ha aderito al cessate il fuoco lealista dell'Ottobre 1994, ma già da tempo era tornato a essere, di fatto, parte integrante della U.V.F.
Republican Sinn Féin (R.S.F., 'Sinn Féin Repubblicano'): piccolo partito, repubblicano intransigente, e federalista, fondato nel 1986. Raccoglie i Repubblicani 'tradizionalisti', che si scissero allora dal Sinn Féin, non condividendo il riconoscimento delle istituzioni della Repubblica di Dublino deciso in quell'anno dal Movimento Repubblicano, e intendendo riaffermare la tradizionale linea astensionista. Parte della dirigenza repubblicana degli anni Settanta fu tra gli scissionisti (Rory O'Brady, presidente del Sinn Féin 'Provisional' dal 1970 al 1983, dalla scissione è il presidente del Republican Sinn Féin). Dal cessate il fuoco del 1994 il Republican Sinn Féin è divenuto più attivo, ed è attualmente in crescita: infatti le incertezze e le resistenze del Governo britannico riguardo all'attuale 'Processo di Pace' vi hanno fatto affluire nuovi militanti. Il R.S.F. è del tutto contrario agli Accordi di Belfast del 1998, che ritiene conducano non all'unità e all'indipendenza dell'intera Irlanda, ma al consolidamento del dominio britannico in Irlanda del Nord: un accordo valido sarebbe possibile solo dopo che il Governo di Londra si fosse impegnato a ritirarsi completamente dall'Irlanda entro un tempo stabilito. Il R.S.F. riafferma il diritto del popolo irlandese all'autodeterminazione, anche tramite la lotta armata, e prevede una 'Nuova Irlanda' federale. L'organizzazione armata 'Continuity' I.R.A. (comparsa però solo nel 1996) condivide la linea politica del Republican Sinn Féin.
Republicans, Republicanism ('Repubblicani, Repubblicanismo'): il Repubblicanismo irlandese è nato come ideologia negli anni Novanta del XVIII secolo, sull'onda delle rivoluzioni americana e francese; ha trovato una continuità organizzativa dagli anni Cinquanta del secolo scorso, tramite la Irish Republican Brotherhood, e dopo la Rivolta di Pasqua del 1916 tramite il Movimento Repubblicano (I.R.A. e Sinn Féin). Fini dell'ideologia repubblicana sono sempre stati: 1) rompere, se necessario con la violenza, il legame con l'Inghilterra, liberando ogni parte dell'Irlanda dal suo dominio; 2) riunire nella lotta di liberazione nazionale tutti gli Irlandesi, senza distinzione di appartenenza religiosa (Cattolici, Anglicani, e Dissenters, gli altri Protestanti); 3) instaurare un Repubblica d'Irlanda laica e non confessionale, radicalmente democratica, socialmente progressista (destinata a ridurre le diseguaglianze sociali a favore dei men of no property, le classi subalterne). Quando il termine 'repubblicani' è giustapposto a 'nazionalisti', intende contrassegnare i settori radicali o 'estremisti' del nazionalismo irlandese, distinguendoli da quelli 'moderati' (ad esempio, nell'Irlanda del Nord, il Sinn Féin è 'repubblicano', mentre il S.D.L.P. è solo 'nazionalista').
Royal Ulster Constabulary (R.U.C., 'Régia Polizia dell'Ulster'): fondata nel 1922 come polizia dello Stato unionista delle Sei contee rimasto come Provincia nel Regno Unito, succedendo alla Royal Irish Constabulary (R.I.C.). A differenza di quella, però, il suo reclutamento fu solo di Protestanti. È un corpo militarizzato e con armamento pesante; dalla seconda metà degli anni Settanta gli è stato nuovamente conferito il ruolo di punta nella repressione della lotta di liberazione nazionale, pur continuando ad essere affiancata all'esercito britannico; si suddivide in R.U.C. e in R.U.C. Reserve (poliziotti part time). Nonostante i tentativi di migliorare la propria immagine, è percepita dalla popolazione nazionalista come una polizia di parte, unionista e protestante. Gli Accordi di Belfast prescrivono la sua sostituzione con un servizio di polizia imparziale e accettabile anche dalla popolazione nazionalista.
Royal Irish Regiment (R.I.R., 'Reggimento Regio Irlandese'): reggimento territoriale part time dell'esercito britannico reclutato tra gli Unionisti delle Sei contee, è succeduto all'omologo Ulster Defence Regiment nel 1992. Affianca nella sorveglianza e nella repressione l'esercito britannico e la R.U.C., specie nelle zone rurali.
- S -
Sinn Féin (S.F., 'Noi con le nostre forze'): partito politico, maggiore espressione del Repubblicanismo irlandese. Fondato nel 1905, divenne il partito dei Repubblicani dopo la Rivolta del 1916, vincendo le elezioni del 1918 in Irlanda che condussero alla Dichiarazione d'Indipendenza. Dopo la scissione dei favorevoli al Trattato con l'Inghilterra che sanciva la Partizione, nel 1922, e dopo quella di De Valera, che accettò nel 1926 di entrare nel Parlamento di Dublino, il Sinn Féin, in declino, ebbe per molti decenni un ruolo di puro sostegno delle operazioni dell'Esercito Repubblicano Irlandese (I.R.A.). Il Sinn Féin riprese nuovo vigore come partito politico di massa dalla fine degli anni Settanta, soprattutto nelle Sei contee, presentandosi alle elezioni locali e a quelle politiche (anche se i deputati eletti si astengono dall'entrare nel Parlamento britannico, cui non riconoscono giurisdizione su alcuna parte dell'Irlanda). Nel 1986 il Sinn Féin decise di riconoscere il Parlamento di Dublino (eventuali deputati eletti vi sarebbero entrati): questo provocò la scissione della minoranza dei 'tradizionalisti', che diede vita al Republican Sinn Féin, che sostiene di essere l'unico Sinn Féin legittimo. Il Sinn Féin, diretto da Gerry Adams e Martin McGuinness, nell'Irlanda del Nord è il terzo partito per numero di voti: 16, 2 % alle elezioni parlamentari britanniche del Maggio 1997, con due deputati eletti; e 17,1 % alle elezioni locali delle Sei contee, con 74 consiglieri eletti. Nel resto d'Irlanda è in crescita: presentatosi in sole quattordici delle quarantuno circoscrizioni elettorali della Repubblica alle politiche del Giugno 1997, ha ottenuto il 2,5 % dei voti sul totale nazionale, e un deputato eletto. Anima del 'Processo di Pace', ha firmato gli Accordi di Belfast del 1998, e ha ottenuto il 17,9% dei voti nelle elezioni del 25 Giugno 1998 per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord, avendo 18 deputati eletti, e due Ministri nell'Esecutivo.
Social Democratic and Labour Party (S.D.L.P., 'Partito Socialdemocratico e Laburista'): il secondo partito dell'Irlanda del Nord, fondato nel 1970 da nazionalisti 'moderati', espressione della borghesia e del clero cattolici. Contrario alla lotta armata repubblicana, dal 1972 il S.D.L.P., pur mantenendo come suo obbiettivo l'Irlanda unita, ha sempre cercato di trattare col Governo britannico, con settori unionisti moderati e con l'Alliance Party, accettando l'idea che la riunificazione dell'isola sarà possibile solo quando la voglia la maggioranza degli abitanti delle Sei contee. Ben visto dai partiti dell'Irlanda del Sud e dalla lobby USA kennediana, è guidato da John Hume e da Seamus Mallon. A Strasburgo fa parte del gruppo dei Socialisti europei. Nel 1992-93 le trattative tra John Hume e il segretario del Sinn Féin Gerry Adams per una proposta comune dei Nazionalisti irlandesi delle 6 contee hanno dato il via all'attuale 'Processo di Pace'. Gli eventi successivi al cessate il fuoco repubblicano, e soprattutto l'intransigenza inglese, lo hanno indebolito sul piano elettorale, a favore del Sinn Féin. Ciononostante, dopo avere ottenuto il 24,3 % alle elezioni parlamentari britanniche del Maggio 1997, con tre deputati eletti, e avere firmato gli Accordi di Belfast del 1998, ha riconfermato la sua percentuale nelle elezioni per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord, con 24 deputati eletti e 4 Ministri nell'Esecutivo, tra i quali il Vice-Primo Ministro dell'Irlanda del Nord Seamus Mallon.
Special Air Service (S.A.S., 'Servizio Aereo Speciale'): reggimento di truppe speciali 'antiterrorismo' dell'esercito britannico, nel corso del conflitto anglo-irlandese è stato coinvolto in numerose eliminazioni a sangue freddo di Repubblicani.
- U -
Ulster Defence Association (U.D.A., 'Associazione per la Difesa dell'Ulster'): nel corso del conflitto, la più forte organizzazione armata lealista illegale, fondata nel Novembre 1971 dall'unione dei gruppi armati locali sorti nei quartieri popolari protestanti delle Sei contee. Dal 1971 al 1994 quasi 500 uccisioni -in maggioranza di civili cattolici scelti a caso- sono state opera della U.D.A., le cui squadre si firmano Ulster Freedom Fighters (U.F.F.); questo perchè fino al 1992 l'U.D.A. non era stata messa fuorilegge. Nel Maggio 1974 rese possibile lo sciopero generale armato lealista. Populista e socialisteggiante fin dall'inizio per via della sua base sociale, si staccò presto, sul piano ideologico, dal settore politico del fondamentalismo protestante rappresentato dal D.U.P. di Paisley, accarezzando l'idea di un 'Ulster indipendente'. La U.D.A., sopravvissuta a numerose faide interne sanguinose, in stato di cessate il fuoco dal 13 Ottobre 1994, fino a poco fa contava ancora su molte centinaia di militanti, essendo stata meno colpita della U.V.F. dal costituirsi della Loyalist Volunteer Force nel 1996. L'insuccesso elettorale alle elezioni per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord del suo partito politico, l'Ulster Democratic Party (U.D.P.), che pure aveva partecipato alle trattative e firmato gli Accordi di Belfast, ha però accresciuto le divisioni al suo interno. Ultimamente (Giugno-Luglio 2000) alcuni suoi 'battaglioni', guidati da Johnny Adair, hanno fatto causa comune con la LVF, radicalmente contraria agli Accordi.
Ulster Defence Regiment (U.D.R., 'Reggimento di Difesa dell'Ulster'): dal 1970 al 1992 nome del reggimento territoriale dell'esercito britannico reclutato tra gli Unionisti delle Sei contee, creato per assorbire i famigerati B-Specials, non più presentabili. I suoi membri, una parte dei quali part time, affiancavano spesso alla milizia nell'U.D.R. la militanza illegale in un gruppo armato lealista. Con una nuova operazione cosmetica nel 1992 l'U.D.R. è stato ribattezzato Royal Irish Regiment.
Ulster Democratic Party (U.D.P., 'Partito Democratico dell'Ulster'): fondato nel 1981 come partito politico del gruppo armato lealista di maggiori dimensioni, la Ulster Defence Association (U.D.A.). Pur essendo riuscito a fare eleggere qualche consigliere nelle elezioni locali delle Sei contee anche prima del cessate il fuoco lealista dell'Ottobre 1994, come nel caso del P.U.P. esso ha preso slancio solo dopo tale avvenimento, erodendo l'elettorato del D.U.P. di Paisley. Guidato da Ray Smallwoods, ucciso dall'I.R.A. nell'estate 1994, e da allora da Gary McMichael, l'U.D.P. (che si presentava con un programma sociale 'socialista' e populista), dopo avere ottenuto quasi 17mila voti (2,22%) e 2 seggi su 110 alle elezioni dell'assemblea dei negoziatori nelle Sei Contee del 30 Maggio 1996, alle elezioni locali delle Sei Contee del Maggio 1997 aveva superato il 4 % dei voti, riuscendo a far eleggere numerosi consiglieri. Aveva poi firmato gli Accordi del Venerdì Santo del 1998: ma alle elezioni per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord del Giugno 1998 ha registrato un clamoroso insuccesso, non riuscendo a ottenere nemmeno un deputato.
Ulster Freedom Fighters (U.F.F., 'Combattenti per la Libertà dell'Ulster'): nome di copertura della organizzazione armata lealista U.D.A. (Ulster Defence Association), usato per rivendicare omicidi e attentati.
Ulster Unionist Party, spesso chiamato 'Official' Unionist Party (U.U.P. o O.U.P., 'Partito Unionista 'Ufficiale' dell'Ulster'): sorto come partito strutturato, col nome di Irish Unionist Parliamentary Party, nel 1886, per opporsi ai progetti di autonomia locale (Home Rule) per l'Irlanda sostenuti dal Governo liberale britannico. Gli Unionisti delle Sei contee nord-orientali furono l'anima dello Stato dell'Irlanda del Nord, la Provincia britannica sorta con la Partizione dell'Irlanda (1922). Il partito, chiamato da allora con il nome attuale, governò ininterrottamente l'Irlanda del Nord dal 1922 alla sospensione del Parlamento nordirlandese imposta da Londra nel 1972 per l'escalation del conflitto, e fu l'artefice dei provvedimenti discriminatori e repressivi contro la popolazione nazionalista e cattolica. Il legame istituzionale tra il partito e l'Ordine d'Orange, che ha come fine il mantenimento della supremazia dei Protestanti sui Cattolici, era ed è ufficialmente riconosciuto (l'Ordine ha un numero fisso di posti negli organi dirigenti del partito, tra i quali l'Ulster Unionist Council, assemblea di più di 860 delegati che decide la politica dello U.U.P.). Il movimento per i diritti civili del '68-'69, e poi la radicalizzazione del conflitto, hanno portato alla divisione degli Unionisti tra 'moderati' ed 'estremisti', con la creazione di nuovi partiti unionisti (come il D.U.P. di Paisley) e di organizzazioni armate illegali: per questo lo Unionist Party viene spesso chiamato 'Official'. Per numero di voti (32,9 % alle elezioni politiche del Regno Unito del Maggio 1997, e 10 deputati eletti) era fino a tempi recenti il primo partito dell'Irlanda del Nord. Guidato da David Trimble, lo U.U.P. ha firmato gli Accordi di Belfast del 1998. Subito dopo, però, una parte rilevante del partito li ha disconosciuti, opponendosi al leader. Alle elezioni per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord lo U.U.P è risultato per poche centinaia di voti secondo partito, dopo il nazionalista S.D.L.P., ottenendo però 28 deputati e 4 Ministri nell'Esecutivo, tra i quali David Trimble come Primo Ministro dell'Irlanda del Nord.
Ulster Volunteer Force (U.V.F., 'Forza Volontaria dell'Ulster'): organizzazione armata illegale fondata nel 1966 (riprendendo il nome della milizia del Partito Unionista di Edward Carson degli anni 1912-1920) da proletari protestanti del quartiere di Shankill Road (Belfast Ovest), che per protestare contro l'apparente arrendevolezza verso il nazionalismo irlandese del Governo unionista delle Sei contee uccisero in quell'anno quattro civili. Nel 1969, in seguito al movimento per i diritti civili, alla dura reazione da parte dello Stato unionista, e all'intervento dell'esercito britannico, il gruppo armato mise radici, giovandosi dell'insicurezza della popolazione unionista. Da allora, fino al cessate il fuoco dell'Ottobre 1994, la U.V.F. colpì indiscriminatamente la popolazione cattolica, con un bilancio di trecento vittime. Dopo il cessate il fuoco, la U.V.F. ha visto estendersi la sua influenza tramite i successi del suo partito politico, il P.U.P., populista e 'socialista'; ma è stata duramente colpita, dall'Estate del 1996, dalla scissione dei militanti che non accettavano la fine delle operazioni armate, che hanno dato vita alla L.V.F.. Oggi la U.V.F. ha una faida in corso con la L.V.F., il che mette in forse il suo futuro.
Unionists, Unionism (Unionisti, Unionismo): i sostenitori dell'Unione (sancita nell'anno 1800) tra il Regno Unito e l'Irlanda; dal 1921, i sostenitori dell'Unione (confermata nel 1921) tra le 6 contee dell'Irlanda del Nord e il Regno Unito; e la loro idea-guida. Dagli anni Settanta, quando i termini sono giustapposti a 'Lealisti, Lealismo' si intende parlare dei settori unionisti 'moderati' e 'legalitari' (come il Partito Unionista), differenziandoli da quelli 'estremisti' (come i gruppi armati lealisti e i loro partiti politici).
United Kingdom Unionist Party (U.K.U.P., 'Partito Unionista per il Regno Unito'): Partito unionista fondato e diretto da Robert McCartney per sostenere la sua candidatura parlamentare, è oggi alleato al D.U.P. di Paisley nel rifiuto degli Accordi di Belfast, e nell'agitazione contro di essi. Alle ultime elezioni politiche del Regno Unito aveva ricevuto solo l'1,6% dei voti nelle Sei contee, riuscendo però a far rieleggere McCartney al Parlamento britannico. Alle elezioni del Giugno 1998 per la nuova Assemblea dell'Irlanda del Nord ha ottenuto 5 deputati.
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Workers Party (W.P., 'Partito dei Lavoratori'): minuscolo partito che si dice marxista e riformista, successore dell'I.R.A. e del Sinn Féin 'Official' dei primi anni Settanta. Dopo la scissione del Movimento Repubblicano alla fine del 1969, e la fine di ogni azione anti-britannica da parte dell'I.R.A. 'Official' nel 1972, gli 'Officials', ormai ferocemente avversi alla lotta di liberazione nazionale, decisero di radicarsi come partito legalitario (e filo-sovietico) nella Repubblica del Sud, col nome di transizione Sinn Féin/ The Workers' Party. Nel frattempo, nelle Sei contee, il loro braccio armato si dedicava al tentativo di sterminio del Movimento Repubblicano Socialista, e nella Repubblica ha continuato a procurare fondi al partito con mezzi illegali. Ciò non impedì loro di ottenere alcuni successi elettorali, eleggendo alcuni deputati al Parlamento di Dublino negli anni Ottanta (il partito assunse il nome attuale nel 1982). Crollata l'URSS, nel 1992 ben 6 dei 7 deputati del Workers Party si scissero dal partito, creando Democratic Left. Alle elezioni del 1997 nell'Irlanda del Nord e nella Repubblica di Dublino il Workers Party ha subito ovunque una sconfitta completa, restando sotto allo 0,5% dei voti.
- # -
32 Counties Sovereignty Movement (32CSM, 'Movimento per la Sovranità delle 32 Contee'): sorto nel Novembre del 1997 da una scissione del Movimento Repubblicano, originata dall'adesione del Sinn Féin ai principi di non violenza stabiliti dalla Commissione Mitchel. Il gruppo politico 32 Counties Sovereignty Movement rifiuta il processo di pace, considerandolo una capitolazione al dominio britannico in Irlanda, e i suoi fini sono condivisi dal gruppo armato 'Real' IRA (o R.I.R.A.), frutto della medesima scissione.
Fonte: http://www.liceomedi.com/did_online/Glossario%20Irlanda%20del%20nord.doc
Autore del testo: non indicato nel documento di origine
Parola chiave google : Irlanda tipo file : doc
Lavorare in Irlanda
L’Irlanda come meta
di Bernd Faastratto
Tratto da EUROCULTURA n. 597
L'Irlanda come meta d'impiego all'estero è una delle più richieste tra i giovani italiani ed europei che si affacciano sul mondo del lavoro una volta concluso il cursus scolastico. Ed il paese non delude perché, avendo da anni un tasso di disoccupazione tra i più bassi d'Europa, è in grado di assorbire molta forza lavoro proveniente dall'estero, naturalmente nei limiti delle proprie dimensioni: l'Irlanda ha una popolazione di soli 4 milioni di abitanti. Oggi segnaliamo alcune strade che si possono seguire per trovare un'occasione in Irlanda. Si tratta di lavoro con contratti di diverso genere: per lavori stabili e per lavoretti di breve durata. Ci occuperemo anche di occupazioni nel volontariato, sia di poche settimane (a proprie spese) sia di alcuni mesi (con spese pagate e contributo aggiuntivo) e di esperienze nelle summer school. In quanto cittadini dell'Unione Europea, gli italiani possono liberamente ottenere un lavoro in Irlanda. In generale, però, si deve sempre considerare che più sono modeste le competenze linguistiche e professionali, più scadenti saranno i posti in cui si potrà essere impiegati.
Un buon punto di partenza è il FÁS (Training and Employment Authority), Agenzia nazionale per la formazione e l'occupazione, che fornisce un'ampia gamma di servizi gratuiti rivolti a datori di lavoro, lavoratori e disoccupati. I suoi uffici sono aperti a tutti i cittadini sia nazionali sia comunitari. Sul sito Web www.fas.ie si trovano le informazioni di base ma la scelta migliore è quella di registrarsi e visitare regolarmente uno dei numerosi uffici locali (FÁS Employment Services Office), sparsi in tutto il territorio nazionale.
Per cercare lavoro nel commercio si possono esplorare: sia le pagine dedicate all'impiego nei siti delle grandi catene di negozi e supermercati come www.tesco.ie, www.dunnesstores.ie, www.elverys.ie, www.footlocker.com, www.unicare.ie, www.matalancareers.com, www.clerys.com, www.btw.ie, www.glanbia.come www.musgravegraduates.ie; sia i siti con offerte di lavoro nei negozi che vendono al dettaglio come www.retailjobs.ie, www.retailchoice.com, http://retail.monster.ie/e www.inretail.ie
Ecco ora qualche segnalazione per chi vuole valorizzare il fatto di essere madrelingua italiano. È facilmente comprensibile che ciò non può bastare: occorre conoscere anche l'inglese e possedere altre competenze professionali per accedere a posti qualificati e quindi gratificanti e ben retribuiti. www.careermoves-ireland.com L'agenzia Careermoves Ireland seleziona personale qualificato plurilingue, proveniente da tutta Europa, per conto di aziende installate in Irlanda. Sul sito si trovano alcune pagine interessanti sulla vita in Irlanda, sui link utili e sulle Dichiarazioni delle aziende che si sono già servite dell'agenzia.
www.1-800people.com Agenzia con sede a Dublino, è specializzata nella selezione di personale multilingue per call-centre, shared service, finanze, telecomunicazioni e Information Technology.
www.toplanguagejobs.ie Punto ideale per iniziare la ricerca per un lavoro con la lingua italiana. Tra le centinaia di offerte per l'Irlanda si trovano tra altro: agenti di viaggio, Customer Care staff, esperti di reclutamento, traduttori, contabili, laureati in economia, esperti IT, venditori, segretarie.
Occasioni di tutti I tipi si trovano nel campo del turismo. Per presentare le candidature presso i grandi alberghi e i ristoranti, ci si può rivolgere alle agenzie di collocamento oppure ci si deve presentare direttamente. Gli indirizzi si trovano sui siti associativi www.irelandhotels.com e www.rai.ie oppure si possono chiedere all'Ufficio Turistico Irlandese www.failteireland.ie . Anche i call-centre sono alquanto diffusi in questo Paese, non solo per rispondere al mercato interno ma soprattutto a quello europeo. Quindi spesso richiedono personale madrelingua di varie lingue europee con competenze nei rispettivi settori. Diamo qualche sito aziendale: www.bertelsmann.com, www.corel.com, www.hertz.ie, www.ibm.com/ie/, http://h40055.www4.hp.com/galway/, www.globaltelesales.ie.
Chi ama i cavalli e vorrebbe lavorare negli allevamenti o nelle corse dei cavalli come aiutante, allenatore, addestratore e simili, può rivolgersi alle aziende e alle società che se ne occupano.
Gli indirizzi si trovano sui siti www.goracing.ie, www.irishracehorseowners.com e www.itba.ie
Per il volontariato segnaliamo www.cidb.ie/comhairleVCS.nsf, che contiene una banca dati con centinaia di organizzazioni, e www.groundwork.ie che organizza campi di lavoro in vari parchi nazionali durante i mesi estivi. A chi vuol fare un soggiorno diverso in Irlanda, suggeriamo la Summer School dell'University College di Dublino (www.ucd.ie/summerschool/) dal 18 al 27 giugno 2008, centrata su storia, politica, cultura e identità irlandese, e la Summer School dell'Università di Galway (www.nuigalway.ie > Future Students > International Students / International Summer School) con vari corsi da giugno ad agosto 2008 dedicati alla cultura irlandese e
ai corsi d'inglese.
Chi vuol lavorare in alberghi e ristoranti svizzeri può rivolgersi all'agenzia Nigro Hotel & Gastro Services, Hospitality Recruiter & Consulting, che ricerca personale di alta gamma. Sul sito www.nhgs.ch si promette una risposta in 24h a chi inserisce la candidatura nell'apposito modulo.
Fonte: http://www.retecivica.trieste.it/informagiovani/admin/allegati_up/allegati/15.12022010110807.L'Irlanda%20come%20meta.doc
L’ULSTER: UNA GUERRA DI RELIGIONE NELL’EUROPA DEL XX° SECOLO
Siamo abituati a ritenere le guerre di religione un fenomeno relegato nel passato, in un’epoca oscura, irrazionale, nel buio della mente e della storia. Oppure siamo portati a ritenerle guerre dell’occidente contro l’oriente, contro il diverso, contro lo straniero. Eppure, proprio nel cuore dell’Europa moderna, nella patria di tante libertà civili, nel moderno Regno Unito, si è combattuta, per buona parte del ‘900 ed ancora fino a pochi anni fa, una sanguinosa guerra che, tra le altre sue motivazioni, ha avuto quella religiosa. Si tratta del conflitto relativo all’Irlanda del Nord, un conflitto che ha visto di fronte nazionalisti e unionisti, filo britannici ed anti britannici e, non da ultimo, cattolici e protestanti.
Vediamo di capire come sia nata la questione dell’Irlanda del Nord (Ulster) e quali siano le radici dell’ostilità, non di rado sfociata in guerra aperta, tra cattolici e protestanti. Iniziamo col porci una domanda:
Perché l'Irlanda è cattolica?
Conquistata dagli anglo-normanni nel XII secolo, l'Irlanda ha sempre rivendicato con orgoglio le proprie origini celtiche. Enrico VIII, nel 1537 cerca d'introdurre, senza successo, la Riforma protestante in Irlanda. E' Elisabetta I (1533-1603) ad avviare una politica di repressione. Sotto il successore Giacomo I il potere della Chiesa anglicana si estende all'Irlanda, sostituendo la cattolica Chiesa celtica. Il territorio irlandese viene diviso in contee e affidato a commissari politici che esercitano il potere in modo dispotico ed arbitrario. Quasi tutta la popolazione celtica irlandese rimane cattolica, anche perché la Chiesa anglicana era di fatto uno strumento politico degli organi di governo inglesi insediati a Dublino. Il cattolicesimo si lega sempre più al nazionalismo e all'odio contro gli inglesi, avvertiti come invasori.
Orangisti
Membri della Orange Society costituita nel 1795 dai protestanti della contea di Armagh, in Irlanda, favorevoli al mantenimento del governo britannico e della supremazia protestante in Irlanda. Il termine di “orangisti” viene dai sostenitori del re Guglielmo III d'Orange durante la Gloriosa rivoluzione (1688-1689) che portò il protestante Guglielmo sul trono d'Inghilterra. Gli orangisti furono accusati di fanatismo contro i cattolici e nel 1836 furono costretti dalle autorità britanniche a sospendere le loro attività in Irlanda. Ancora oggi gli orangisti sono assai influenti tra i protestanti dell'Irlanda del Nord.
Nasce lo Sinn Fein
Nel 1905 Arthur Griffith fonda a Dublino lo Sinn Fein (in gaelico noi da soli), partito nazionalista irlandese, che raggruppa la parte cattolica del paese. All'inizio il partito è pacifista e sostiene l'introduzione di una duplice monarchia per Inghilterra e Irlanda .
La rivolta di Pasqua
Il 24 aprile 1916 i nazionalisti irlandesi cercano di sorprendere l'Inghilterra impegnata nella Prima Guerra Mondiale e insorgono. La repressione inglese è durissima. Lo Sinn Fein si sposta su posizioni repubblicane e insurrezionali. Nelle elezioni del 1918 ottiene 73 dei 106 seggi riservati alla rappresentanza irlandese nel Parlamento di Londra. Una volta eletti si riuniscono separatamente e creano un parlamento autonomo a Dublino e dichiarano unilateralmente l'indipendenza. Contemporaneamente entra in azione l'Esercito repubblicano irlandese (Ira) con attentati contro le forze di occupazione inglese. Dopo un anno di guerriglia, le trattative tra Londra e Dublino portano all'accordo del 6 dicembre 1921. Le contee irlandesi (ad eccezione di quelle settentrionali dell'Ulster che rimangono parte del Regno Unito) costituiscono lo Stato libero d'Irlanda.
Repubblica d'Irlanda
Il 18 aprile 1949, nel trentesimo anniversario dell'insurrezione di Pasqua, viene proclamata la Repubblica d'Irlanda (Eire), formalmente sciolta da qualsiasi obbligo di lealtà nei confronti della Corona inglese. L'Eire si ritira dal Commonwealth, mentre il Parlamento inglese proclama l'Ulster parte del Regno Unito. La Repubblica d'Irlanda non accetta la separazione definitiva e dichiara nella propria costituzione l'obiettivo della riunificazione dell'isola.
La questione dell'Ulster
Dal 1948 in poi l'Ira lotta contro il dominio inglese nell'Irlanda del Nord nell'obiettivo dell'unificazione, intensificando progressivamente gli attacchi contro i protestanti unionisti nordirlandesi e l'esercito inglese. Si tratta di una tattica fallimentare. Nell'Ulster la maggioranza protestante rafforza il proprio predominio.
Il movimento pacifista degli anni Sessanta
I cattolici danno vita ad un movimento pacifico per i diritti civili nell'Irlanda del Nord, represso con la violenza dalle polizie del Governo unionista. Gli Orangisti cominciano ad aggredire i quartieri cattolici.
Londra interviene
Nell'agosto del 1969 il Governo britannico sottrae la tutela dell'ordine pubblico al Governo unionista dell'Irlanda del Nord inviando le truppe britanniche.
Anni Settanta: la situazione precipita
Peggiorano i rapporti tra le truppe britanniche e la popolazione cattolica. L'Ira subisce una scissione: la frangia più estrema (i cosiddetti Provisionals) sceglie la clandestinità e il terrorismo. Dall'altra parte nascono gruppi armati filobritannici illegali detti Lealisti.
Escalation dell'Ira
L'Esercito Repubblicano Irlandese avvia una nuova campagna di guerra contro le truppe britanniche. L'obiettivo finale è il ritiro inglese dall'Ulster e la riunificazione dell'Irlanda.
La repressione inglese
Per sconfiggere l'Ira Londra vara un decreto che consente l'internamento preventivo senza processo dei nazionalisti. Il risultato è l'escalation della guerra.
Bloody sunday
Il 30 gennaio 1972, nel corso di quella che verrà poi denominata la Bloody Sunday, le truppe britanniche aprono il fuoco contro una folla di manifestanti a Londonderry (Ulster) provocando 13 morti. A Dublino la folla rade al suolo l'ambasciata britannica. Il Governo britannico sospende Governo e Parlamento unionisti dell'Irlanda del Nord, poi definitivamente aboliti nel 1973.
Il giro di vite di Londra
Il Governo britannico cerca di vincere la guerra mediante una nuova strategia basata sulla normalizzazione (invio massiccio di truppe nell'Ulster), sulla ulsterizzazione (la polizia unionista e un reggimento reclutato localmente dovevano sostituire progressivamente l'esercito britannico, localizzando il conflitto) e sulla criminalizzazione (lotta a fondo contro l'Ira senza più negoziati, fino alla sua distruzione; abolizione dello status di prigionieri politici). Abolito l'internamento senza processo, rimangono le leggi speciali (Emergency Provisions Act, 1973; Prevention of Terrorism Act, 1974) e i tribunali speciali.
Le bombe
Bersaglio dell'Ira sono innanzitutto le truppe britanniche di stanza in Ulster. Ma a metà decennio comincia a compiere attacchi terroristici a Londra e nel resto del territorio britannico. L'Ira si lega ai movimenti di liberazione del Terzo Mondo e all'Olp, adottando per un certo periodo lo stesso tipo di armi e di tecniche di guerriglia.
La mano dura degli inglesi
La repressione inglese è durissima. I membri dell'Ira sono imprigionati nei famigerati Blocchi H del carcere di Maze e sottoposti a maltrattamenti di ogni tipi. Il Regno Unito è condannato più volte da Amnesty International per le palesi violazioni dei diritti umani dei detenuti nordirlandesi.
1979: colpo grosso dell'Ira
Il 27 Agosto 1979 nell'imboscata di Warrenpoint muoiono 18 soldati inglesi; lo stesso giorno Lord Mountbatten, zio della Regina, viene ucciso in un attentato.
Bobby Sands e gli scioperi della fame
Nel 1981 i detenuti dell'Ira cominciano uno sciopero della fame contro le durissime condizioni carcerarie. In marzo comincia Bobby Sands, seguito poco dopo da altri tre prigionieri. Sands morirà il 5 maggio 1981, nell'ospedale dei Blocchi H, dopo 65 giorni di sciopero della fame. Dopo di lui altri nove membri dell'Ira si lasceranno morire per protesta. Nell'ottobre del 1981 il governo inglese decide di allentare la pressione.
Trattative di pace
Il premier inglese John apre trattative segrete col movimento Repubblicano irlandese. Interviene anche il presidente Usa Bill Clinton. Altre trattative tra Gerry Adams e John Hume (il leader unionista) producono nell'ottobre 1993 il Piano Hume-Adams che chiede l'autodeterminazione per il popolo nordirlandese. Il 15 Dicembre 1993 Major e il capo del Governo di Dublino emanano congiuntamente la Dichiarazione di Downing Street, in cui il Governo britannico ribadisce di non avere interessi egoistici, strategici o economici in Irlanda e accetta il principio dell'autodeterminazione.
Accordo del venerdì Santo
Belfast: 11 aprile 1998. Storico accordo tra Regno Unito, Irlanda, Sinn Fein e Unionisti. La Repubblica d'Irlanda modifica la propria Costituzione e rinuncia alla pretese territoriali sull'Ulster. L'accordo prevede la reintroduzione di un'assemblea nordirlandese che restituisca all'Ulster il diritto all'autogoverno. Un consiglio Nord-Sud dovrebbe favorire la cooperazione tra le due Irlande. II parlamento di Belfast sarò organizzato in maniera tale che le decisioni dell'assemblea dovranno essere approvate con una maggioranza qualificata del 70 per cento. Il tutto per evitare che una maggioranza semplice di protestanti possa governare prescindendo dalla minoranza cattolica. L'accordo prevede inoltre il rilascio di tutti i prigionieri politici e si propone un riassetto delle forze di polizia.
Oggi
Dopo 38 anni l'esercito britannico si ritira dall'Irlanda del Nord. È la conclusione di una missione iniziata nel 1969. Già nel 2005 Londra aveva avviato un piano di demilitarizzazione in seguito all'abbandono della lotta armata da parte dell'Ira. Il lunghissimo e faticoso processo di pace ha avuto una svolta decisiva con le elezioni dell’8 marzo 2007 e la successiva formazione di un governo di coalizione, composto dagli ex-rivali Ian Paisley (Democratic Unionist Party, protestante) e Martin Mc Guinness (Sinn Fein, 'cattolico). Le premesse per la pace risalgono all’accordo del venerdì santo del 1998
I funerali di Bobby Sands, morto in carcere dopo uno sciopero della fame, nel 1981, seguiti da una folla sterminata.
Le truppe inglesi a Londonderry, nel famigerato “Bloody Sunday”
Uno dei tanti muri che, ancora oggi, divide in quartieri cattolici e protestanti di Belfast, capitale dell’Ulster.
Speranze di pace in un muro di Belfast
Da ricordare diversi film sulla questione dell’Ulster tra i quali:
Michael Collins (1996)
Nel nome del padre (1993)
Al famigerato Blood Sunday del 1972 si riferisce l’omonima canzone degli U2
Fonte: http://www.liceicarbonia.it/public/pagine/allegati/Dispensa%20Geografia-Ulster.doc
Autore del testo utilizzato come fonte: Mauro Medde
Sito web da visitare: http://www.liceicarbonia.it/
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