Templari storia
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Templari storia
L'ordine dei templari, è stato protagonista di una delle più cupe ed enigmatiche tragedie d'ogni tempo. Tra gli storici non mancano coloro che considerano l'annientamento dell'Ordine del Tempio, con la condanna al rogo, nel 1314, dell'ultimo gran maestro Jacques de Moley e dei pochi cavalieri sopravvissuti allo sterminio, come uno dei più disastrosi infortuni incorsi dalla nostra civiltà.
Nessuna società organizzata è stata tanto vicina alla realizzazione di un progetto di pacificazione universale attraverso il sincretismo religioso e filosofico tra le due grandi civiltà del Mediterraneo, quella islamica e quella cristiana. Su queste basi avrebbe dovuto realizzarsi il disegno templare rivolto a dare vita ad una federazione di Stati destinata a stringere vincoli di fratellanza con gli altri popoli del bacino mediterraneo. pericolosamente vicini al compimento dell'utopia eretica attirandosi la rovina.
Tesi molto più valida delle ragioni della storia, quali l'intento predatorio di Filippo il Bello, re di Francia, per appropriarsi dei loro tesori. Tutto questo spiega le ragioni per cui, tra le accuse a loro rivolte nel corso dei processi a cui vennero sottoposti, figura quella di avere adorato un idolo bifronte chiamato Baphomet. Ciò potrebbe anche corrispondere al vero, tenendo però conto che non si trattava di un idolo ma del simbolo di un'idea universale di fratellanza, volta a riunire in un'unica testa i due volti della civiltà cristiana e mussulmana.
Gli opposti sono sempre stati presenti nella speculazione filosofica templare, come i loro stessi emblemi dimostrano, a cominciare dallo stendardo bianconero detto Baussant o Beaucent, dal francese arcaico Vaucent, cioé "valgo per cento", chiamato dai templari di lingua italiana il Valcento.La loro permanenza ininterrotta in Terrasanta permise ai templari di radicarsi nella realtà orientale, di intrecciare veri e propri scambi culturali con i circoli islamici più evoluti: con i sufi, con i dervisci, e soprattutto con gli ismaeliti dello Shayk al Jabal, il leggendario Vecchio della Montagna, con i quali esistevano particolari affinità dottrinarie ed organizzative. I templari erano di vocazione giovannita, cioè cultori e interpreti del più ermetico dei quattro Vangeli, propensi a una lettura più simbolica che letteraria delle verità della fede. A loro volta, gli ismaeliti si distinguevano dagli altri gruppi islamici per la convinzione che la lettura simbolica dei Corano affrancasse il fedele dall'osservanza della norma. Sussistevano anche analogie sotto il profilo gerarchico e militare con la setta ismaelita degli asassi detta anche degli assassini o hashishin per lo smodato consumo di hashish. Entrambi gli ordini si fondavano su di una doppia gerarchia, i cui gradi corrispondevano perfettamente tra loro: una gerarchia accessibile, composta di cavalieri per i cristiani e rafi per i musulmani, scudieri e fidati, fratelli e lasik; ed una gerarchia occulta, dai priori o kabìr ai grandi priori o da'i, fino al gran maestro o Shayk al Jabal.
Tali rapporti non indussero mai i templari a cedimenti o patteggiamenti sul campo delle armi. La macchina da guerra del Tempio non venne mai meno al suo ruolo, che imponeva a ciascun cavaliere una disciplina disumana e una spietata fermezza di fronte al nemico. Di tale durezza si ha riscontro nei regolamenti e nei rituali templari: "Voi non agirete mai secondo i vostri desideri", avvertiva l'officiante prima dell'iniziazione dei nuovi cavalieri. "Se vorrete andare al di là del mare, vi si terrà di qua; se vorrete restare qua, vi si manderà di là. Se vorrete risiedere ad Acri, vi si manderà a Tripoli o ad Antiochia o in Armenia. Se vorrete restare in Terrasanta, vi si manderà in Puglia o in Sicilia, in Lombardia o in Francia, in Inghilterra o in Borgogna, e dovunque noi abbiamo case o capitanerie o interessi da proteggere. E se vorrete dormire, vi si comanderà di vegliare; se vorrete vegliare, vi si ordinerà di riposare. Se vorrete sostare, vi si farà camminare; se vorrete mettervi in marcia, vi s'imporrà l'attesa. E quando vi si ordinerà di partire, non saprete mai perché né per dove. Siete certo, fratello, di poter sopportare tutto questo?E' nel segno di tanta durezza che i templari, al di là del loro sogno di tolleranza e di pace, rimasero la più temuta milizia crociata in Terrasanta. Né si resero probabilmente conto, al momento di abbandonarla per sempre, che proprio con la perdita definitiva di Gerusalemme avrebbero raggiunto l'apice della loro potenza in Europa.
Si spiega con il fatto che, pur avendo esaurito con la perdita del Santo Sepolcro il loro ruolo di guerrieri cristiani, i templari furono l'unica organizzazione in grado di assicurare ai principati latini il trasferimento dei propri tesori in Occidente. Si trattò di una delle più complesse esportazioni di capitali della storia, nella quale confluirono tanto i beni dei signori che dei mercanti e delle confraternite religiose.Con le commissioni riscosse dall'operazione, i templari organizzarono un sistema bancario di concezione moderna, inventando strumenti di credito, come l'assegno o la lettera di credito, derivandone un profitto di tali proporzioni da consentire loro di porre le basi per un potere economico smisurato. Molti sovrani d'Europa - per buona parte indebitati con l'Ordine - finirono per trovarsi nelle condizioni di non poter più prendere decisioni di rilievo senza mettere in conto la spada dei templari.Nessun ordine cavalleresco è mai stato così ricco e potente quanto quello del Tempio agli albori del '300, mai un'utopia tanto vicina alla sua realizzazione. Eppure l'illusione si consumò in fretta. La neutralizzazione completa dei templari si compì nel giro di una notte, grazie a uno scaltro colpo di mano dei servizi segreti francesi, che con un pretesto fiscale (la riscossione delle decime) s'introdussero nelle sedi dei Tempio da un capo all'altro della Francia. Ciascun cavaliere si lasciò arrestare senza opporre resistenza, certo di poter contare sulla forza occulta ed invincibile degli altri confratelli, non immaginando che in quella stessa notte del 13 ottobre 1307 venivano anch'essi arrestati.Fu così che la cavalleria templare fu annientata grazie a una trappola concepita da un re cristiano in poche ore. Segregati nei sotterranei di remoti castelli, i cavalieri dal bianco mantello scomparvero così, lasciandosi morire per la maggior parte sotto la tortura pur di non rivelare segreti né ammettere colpe infamanti.Seguirono anni di persecuzioni e di roghi, finché nel 1312 una bolla papale di Clemente V, sottomesso alla volontà di Filippo IV, ratificò lo scioglimento del Tempio.
Due anni dopo gli ultimi templari andavano al rogo con il gran maestro Jacques de Molay, maledicendo Filippo, Clemente e il consigliere regio Nogaret, artefice ed esecutore del piano. Tutti e tre morirono entro l'anno. Erano passati meno di due secoli dalla costituzione dell'Ordine, fondato nel 1118 a Gerusalemme da otto cavalieri, guidati dal francese Ugo di Payns, che si erano presentati al re Baldovino cavalcando in due il medesimo cavallo.Varie ipotesi sono state fatte sul significato di questa immagine, riprodotta sui sigilli dell'Ordine. Può raffigurare la povertà cui erano votati questi monaci soldati o riferirsi a sofisticate tecniche di combattimento e di marcia. Ma la chiave vera ha una valenza esoterica più complessa.I cavalieri furono accolti con ogni riguardo dal re Baldovino ed alloggiati nei locali ricavati dalle rovine dei tempio di Salomone, per cui furono detti templari.Durante il concilio di Troyes (1128) venne riconoscito l'Ordine, divenendo agguerrita milizia, da parte del pontefice Onorio II, che lo ricopri di privilegi. San Bernardo di Chiaravalle fissò poi la loro regola, stabilendo che i suoi membri non avessero "nulla di proprio, nemmeno la loro volontà", dato che l'unica loro preoccupazione era quella di "armare di fede lo spirito, di ferro il corpo". Il rogo del 1314 non segna la fine dell'avventura templare, ma solo l'inizio della loro diaspora. I templari entrano nella leggenda, inserendosi in altri ordini o mimetizzandosi nell'area dell'esoterismo più occulto. Segni dei loro passaggio si ritrovano nelle compagnie iniziatiche più disparate, dai Rosacroce ai "fedeli d'amore", cui lo stesso Dante appartenne.
Tracce del templarismo sono riscontrabili anche nei rituali massonici, e c'è chi sostiene che l'attuale "rito scozzese antico e accettato" sia scaturito dall'esodo degli ultimi templari in Scozia, dove ricomposero segretamente le fila della loro società.Durante la rivoluzione francese si diffuse la credenza che fosse stato un templare il boia cui venne affidata l'esecuzione di Luigi XVI, ultimo discendente di Filippo il Bello. Il che starebbe a significare che non soltanto i templari sarebbero sopravvissuti nei secoli, nonostante la catastrofe abbattutasi sul Tempio, ma avrebbero conservato un tale potere da mettere a segno la loro vendetta.
http://digilander.libero.it/confraternitasilenzi/storia%20-%20i%20templari.doc
I templari
I Templari-i famosi monaci guerrieri che non chiedevano mai quanti fossero i nemici, ma dove fossero.
INTRODUZIONE
Prima di cominciare a scrivere questo breve articolo sui Templari mi sono informato in giro per sapere qual è il grado di conoscenza di questo Ordine Medioevale, facendo domande ad amici e conoscenti: mi sono accorto che la maggior parte non sanno cosa sono, o meglio siano stati, esattamente. Alla domanda “Sai chi sono i Templari?” ho ricevuto le risposte più varie: “Sono i cavalieri del Re”, mi ha detto un mio caro amico; “Erano quelli che costruivano i Templi”, mi ha detto un altro mio amico. Risposte vaghe e pressoché sbagliate. Vista la mia passione per questi antichi Ordini ecco qui l’idea di scrivere un articolo sulla loro storia, sulla loro organizzazione, sulle loro gesta, al fine di farli conoscere un po’ di più, visto che hanno avuto un peso determinante nella storia medioevale con ripercussioni anche successive.
Comunque, al fin di evitare delle incomprensioni posso dare una prima definizione alla parola “Templari”: erano un Ordine Cavalleresco Monastico che segnò la storia Medioevale, influenzando moltissimo la cultura, il pensiero, la religiosità del tempo e lasciando delle tracce indelebili... eppure i libri di scuola rimangono molto vaghi sull'argomento "Templari".
Erano monaci guerrieri, proprio come gli Shaolin Monks, quelli orientali, quelli che vanno tanto di moda ora… ebbene si, anche in Europa ci fu un tempo questa figura che tanto affascina. Ce l’avevamo qui, ora l’andiamo a cercare chissà dove.
Devo inoltre dire un’altra cosa importantissima: l’ideale Templare. E’ vero, i Templari nacquero con lo scopo di proteggere i pellegrini in TerraSanta (ma non solo!), ma il loro ideale era dei più tolleranti, non volevano cacciare i musulmani da Gerusalemme e dagli altri territori sacri ad entrambe le religioni, ma volevano una convivenza pacifica tra le due culture ed in generale tra tutte le culture del Mediterraneo; era l’ideale Giano Bifronte (Due volti una stessa testa, come dire due religioni uno stesso Luogo Santo) che poi fu erroneamente considerata idolatria nelle accuse rivolte contro di loro nel famoso processo dei primi anni del ‘300, e si trasformò (presumibilmente, non c’è una linea di pensiero certa in questo) secoli più tardi in Baphomet, o Bafometto, che è una vera e propria invenzione, una favoletta per macchiare ulteriormente la memoria Templare. Niente è più falso, i Templari erano assolutamente dediti al Cristianesimo ed alla Chiesa a cui rimasero fedeli fino alla fine, anche quando li tradì sotto le pressioni di un Re avido ed ingiusto.
Ma andiamo con ordine…
SPIRITO TEMPLARE
Le origini dei Templari si possono capire solo se si va a guardare la storia della prima Crociata guidata dal famosissimo Goffredo di Buglione a cui parteciparono in tanti non certo mossi da interessi economici! (come i maliziosi pensano e come molti storici accusano). A dimostrazione di questo si può guardare la condotta di Goffredo di Buglione dopo la conquista: sarebbe potuto diventare Re di Gerusalemme, (era lui a capo della Crociata, non sarebbe stato strano) ma rifiutò la carica, volendo essere soltanto “Difensore del Santo Sepolcro” e lasciando il governo della regione a Baldovino… mai visto ideali più puri.
Comunque, una volta riconquistata Gerusalemme, la maggiorparte dei Crociati tornò in Europa, alle loro case e alle loro famiglie, lasciando così Gerusalemme quasi senza protezione. Proprio in questo momento entrano in gioco i Templari. Hugues de Payns (NON Ugo da Pagani di vicino Salerno, come qualcuno erroneamente dice), insieme ad altri otto cavalieri partono dalla Francia per andare in TerraSanta con lo scopo di difendere i pellegrini dagli attacchi delle bande dei musulmani… venivano chiamati inizialmente i “Poveri Cavalieri di Cristo” ed erano un Ordine contemporaneamente monastico e guerriero. Questa fu un’idea veramente rivoluzionaria per quel tempo! Scavalcò la tradizionale divisione sociale formata da: Bellatores (coloro che combattevano), Oratores (coloro che pregavano), e Laboratores (coloro che lavoravano).
I monaci cosiddetti tradizionali pronunciavano tre voti, ossia obbedienza, povertà e castità: i Templari, oltre a questi tre voti, ne pronunciavano anche un quarto, cioè lo "stare in armi", quindi il combattimento armato. Erano, come ho già detto, dei veri e propri monaci guerrieri.
Questi nove Cavalieri si presentarono nell’anno Domini 1118 al Re di Gerusalemme Baldovino II mettendosi a disposizione per la protezione dei pellegrini ed il pattugliamento delle strade a Gerusalemme e dintorni. Qui sorgerebbero delle critiche e cioè: Gerusalemme era stata da poco conquistata e l’esercito di Goffredo era per la maggiorparte ripartito per l’Europa, inoltre i musulmani era decisi a riprendersi la loro seconda città Santa (dopo la Mecca ovviamente!), considerando l’impresa dei Crociati come un vero e proprio “colpo di fortuna”, erano cioè nel posto giusto nel momento giusto… ma allora, il neonati Templari come avrebbero potuto difendere i pellegrini in nove? Un numero così esiguo non poteva eventualmente far fronte ad un assalto da parte di una banda di predoni di cinquanta persone! Ebbene, io rispondo che il loro era un ideale, un’idea, offrivano i loro servizi per uno scopo senza pretendere troppo… mi vengono in mente due frasi famose e cioè: “Roma non fu costruita in un giorno” e “E’ sempre così che comincia tutto, dal molto piccolo”… ma queste sono mie personali opinioni.
Dopo averli ascoltati, Baldovino II concesse loro come quartier generale un'ala del monastero fortificato di Nostra Signora di Sion, accanto a quello che era stato il Tempio di Salomone per cui il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme", e furono più semplicemente riconosciuti come "Templari".
Siccome non c’erano precedenti (era la prima volta che facevano la comparsa dei monaci-guerrieri) era necessario quindi trovare una posizione chiara e precisa, ricercando anche una Regola che si adattasse perfettamente alla situazione. Non è un caso se da questo momento entra nelle vicende Templari, uno dei personaggi più carismatici ed autorevoli del tempo: Bernardo di Chiaravalle, diventato poi Santo.
Fu proprio nel Concilio di Troyes che presentato il 'De laude novae militiae' (elogio della nuova milizia),vero e proprio proclama di esaltazione dell'Ordine Templare, che ebbe non poca importanza per il successivo sviluppo dell’Ordine. Ne cito una parte:
A Troyes poi i Templari adottarono un motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia"Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome sia gloria". Anche qui c’è poco da aggiungere, è facile immaginare come un simile motto possa accendere gli animi di tutta Europa, un’Europa medioevale con alti Valori morali e molto devota alla religione Cristiana.
La Regola Templare era formata da 72 articoli ed era durissima. Veniva vietato qualsiasi contatto con le donne (non si poteva baciare neanche la madre, ma bisognava salutarla compostamente chinando il capo), non si poteva andare a caccia, erano banditi il gioco dei dadi e delle carte, aboliti mimi, giocolieri e tutto ciò che è divertimento, non si poteva ridere scompostamente, parlare troppo o urlare senza motivo, i capelli andavano corti o rasi, in inverno la sveglia era alle 4 del mattino, in estate alle 2 per pregare, bisognava dormire “in armi” per essere sempre pronto alla battaglia. C’erano regole anche sul modo di mangiare e sul modo di vestirsi. Bisognava veramente avere una sincera vocazione per sottomettersi a tali ferree regole!
Un punto fondamentale della Regola è: "Perché cristiano, mai la spada di un Cavaliere del Tempio venga brandita contro un altro cristiano se non per ragioni di difesa del Luogo Santo"… i Templari quindi non avrebbero mai potuto uccidere o combattere un altro Cristiano, se non per la difesa del Luogo Santo, in quanto era considerato di tutti e tutti avevano il diritto di visitarlo per motivi di preghiera, quindi era lecito difenderlo da chiunque avesse cattive intenzioni, fosse musulmano o meno. Da qui si può dedurre che i Templari non combattevano i Musulmani perché non erano Cristiani (la famosa lotta all’infedele, una delle critiche più usate verso i Templari), ma per motivi di difesa! Questo è importante sottolinearlo.
Dopo questa approvazione ecclesiastica ufficiale, la fama dell'Ordine del Tempio crebbe rapidamente ed in modo vertiginoso, con essa crescendo anche la potenza e la ricchezza dell'Ordine stesso, che ricevette elargizioni e donazioni spontanee praticamente da ogni strato sociale.
Importantissima (anzi vitale) fu la bolla "Omne datum optimum" del 1139, di papa Innocenzo II che concesse all'Ordine la totale indipendenza, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle, oltre alla direttiva secondo la quale l'Ordine non doveva rendere conto a nessuno del suo operato, tranne che direttamente al Papa. Diventò un organismo a parte con una posizione molto privilegiata. Aggiungerei anche scomoda per molti regnati.. il fatto di avere una potenza come quella Templari all’interno dei proprio domini non è proprio un bene per l’autorità! Ma all’inizio una simile idea neanche sfiorava le menti dei Sovrani, tutti erano dediti e riconoscenti ai Templari, anzi, era un onore avere nei propri possedimenti una maggione Templare! Solo più tardi, con il graduale decadimento della spiritualità e il costante aumento dell’importanza del denaro e del potere, qualcuno iniziò a provare un sentimento di invidia verso i Templari, fino ad arrivare all’atto di Filippo il bello, di cui però parlerò più tardi…
Hugues tornò a Gerusalemme con un gran numero di reclute, che divennero perfetti cavalieri templari combattenti, grazie alla vita comunitaria che conducevano, alle preghiere ed agli allenamenti durissimi… saldi nel corpo e nello spirito.
Tra i crociati si erano sempre distinti per la loro incredibile determinazione in battaglia, avevano disciplina disumana e una spietata fermezza di fronte all’avversario. Le loro cariche erano famose e non lasciavano quasi mai speranza agli avversari… provate voi ad immaginare di essere caricati da 300 cavalieri ben addestrati, ben protetti dalle loro armature e scudi e soprattutto con una determinazione difficile da ritrovare in altre situazioni… avete per caso idea di come trema il terreno sotto 300 cavalieri pesanti? Avete idea del polverone che si alza dietro di loro? Avete idea del rumore assordante che producono? Uno spettacolo a cui (penso) nessuno vorrebbe assistere da “bersaglio”! Il solo impatto psicologico di ciò bastava a mandare in rotta e a creare una gran confusione tra le truppe che ricevevano la carica. Non a caso venivano chiamati dai musulmani i “diavoli rossi”, mentre i Gerosolimitani erano chiamati i “diavoli neri”.
Famosissima è la frase che recita: “i coraggiosi monaci cavalieri che non chiedevano mai quanti fossero i nemici, ma dove fossero.”.
Ma non furono protagonisti solo in TerraSanta: quando le orde mongoliche minacciarono l’Europa i Templari contribuirono non poco alla sua difesa, che trovò provvisoria soluzione con la battaglia di Liegnitz nel 1241. Nella penisola iberica stettero parimenti in prima linea, i sovrani di Spagna e Portogallo difficilmente avrebbero conseguito le loro vittorie senza i Templari, non invano affidarono loro le proprie fortezze più munite e li ricoprivano di munifici donativi.
Anche la flotta Templare era tra le migliori, nessuno si sarebbe mai azzardato ad attaccare una nave battente bandiera Templare e i Saraceni se ne tenevano ben alla larga. Famosi erano i Templari nordici, che portarono con loro nella vita monastica le loro preziose conoscenze in campo di nautica e battaglie navali.
C’è però un problema: uccidere in nome di Dio è un concetto sottoposto a critiche di ogni genere, va chiarito questo fatto.
San Bernardo di Chiaravalle, riprendendo il concetto della "guerra giusta" espresso da Sant'Agostino, considerò il voto templare dell'uso delle armi contro chi attaccava i pellegrini diretti al Santo Sepolcro per pregare (non andavano mica a conquistare o a rubare, agivano per pura vocazione religiosa e spirituale) non una intenzione di "omicidio", ma una vera e propria azione contro il Male, ossia un "malicidio" (vedi sopra 'De laude novae militiae'), anche perché, come ho già detto, i Templari difendevano il Luogo Santo, che doveva essere a disposizione di tutti, quindi chiunque avesse preteso di tenerlo soltanto per se sarebbe stato considerato “male” e andava per cui debellato… quindi i Templari non uccidevano senza motivo o perché gli arabi “erano infedeli”, questo dev’essere chiaro.
Per noi uomini di oggi è difficile accettare violenza giustificata da motivazioni religiose, ferisce la “sensibilità” di molti, ma bisogna entrare nella mentalità dell’epoca (anche se è molto, ma molto difficile) e non pensare subito “è sbagliato”. Allora il Cavaliere dell’Ordine era il Guerriero di Dio per antonomasia, ed il suo compito era servire Dio combattendo l’eresia e le ingiustizie. In TerraSanta i musulmani stavano commettendo crimini che vanno fuori di ogni cognizione: le popolazioni europee erano fin troppo stanche dei soprusi che dovevano subire in TerraSanta, da centinaia di anni!
Fin dall’800, infatti, i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro venivano uccisi, derubati, le donne violentate, nel migliore dei casi veniva imposta loro una forte tassa. La setta degli “Assassini” nacque proprio in questo periodo ed aveva come scopo l’uccisione sistematica dei pellegrini Cristiani! Questo atteggiamento intollerante da parte dei musulmani portò ad una reazione violenta degli Europei, anche se ci vollero circa 300 anni di ingiustizie per fare veramente “arrabbiare” i popoli europei.
Bernardo di Chiaravalle con 'De laude novae militiae' espresse bene questa mentalità. Prego il lettore di non accusare quindi l’operato dei Templari e dei Crociati in generale a priori, ma di immedesimarsi un attimo in quella che era la situazione nel XI secolo: veder sterminata la propria famiglia o i propri amici che si erano recati in pellegrinaggio in TerraSanta non doveva essere affatto cosa piacevole, come non lo sarebbe adesso. Pensateci un po’ su e cercate di liberare la mente da tutti gli odierni condizionamenti… capisco che il concetto è un po’ difficile, ma diventa tutto più semplice se si pensa che la nostra mentalità è diversa da quella di un uomo medioevale (ma non l’intelligenza o la cultura: gli uomini medioevali erano intelligenti come noi ed è solo la presunzione dell’uomo moderno a volervo più acculturato). Oggi abbiamo un utile strumento di politica estera, la diplomazia, ma fino al 1940 la guerra era uno strumento “normale” per le relazioni internazionali, quindi non bisogna tornare troppo indietro nel tempo per trovare la guerra come concetto “normale”. Inoltre, vorrei aggiungere che secondo il mio modestissimo parere la diplomazia non sarebbe servita a molto nel XI° secolo: i predoni avrebbero smesso di derubare, uccidere o violentare i pellegrini? I Sultani avrebbero speso una sola moneta o sacrificato un solo soldato per sedare le scorrerie contro i popoli europei? No, secondo me, no.
Ma torniamo ai Templari… le ricchezze ottenute dai Templari furono impensabili e loro stessi furono bravi a gestirle: non lasciavano il denaro in eccesso a marcire in buie stanze, ma lo investivano in maniera redditizia, soprattutto facendo servizio di tesoreria per nobili e re e prestando il denaro, certo, da Cristiani non potevano chiedere interessi, ma sapevano come non subire danni con tariffe di prestito. Sfido chiunque ad azzardare la critica “non dovevano chiedere interessi di alcun genere”, perché in tal caso l’accusatore dovrebbe andare su un bel dizionario a cercare la parola “inflazione” e rendersi conto della perdita di valore reale che ha la moneta con il passare del tempo.
Erano famosi anche perché “compravano sempre e non vendevano mai”.
Gli affari che svolgevano erano soprattutto di quattro categorie:
1-deposito tributi e somme di denaro di un principe votatosi alla Crociata
2-Trasferimento in TerraSanta di dette somme
3-riscossione delle decime Pontificie per le Crociate
4-prestiti a principi o nobili, che motivassero tale bisogno di denaro con pii motivi.
Una piccola curiosità che voglio dirvi: a loro è dovuta anche l’invenzione dell’assegno! O meglio, del Travel Cheque, che è comunque un assegno. Per esempio i pellegrini che si volevano recare in TerraSanta, ma avevano paura di essere rapinati, potevano lasciare denari in una qualsiasi maggione templare e ricevere una quietanza di riscossione; all’arrivo in TerraSanta portavano la quietanza nella maggione e tornavano in possesso della somma di denaro lasciata prima della loro partenza.
Questo aspetto finanziario dell’Ordine però non vi deve portare ad una visione negativa dell’Ordine! Non erano strozzini senza scrupoli o financial manager in cerca del massimo profitto! Le loro tariffe di prestito erano la metà degli interessi richiesti dalle banche fiorentine… anche perché, scusate, se come qualcuno dice che i Templari erano avidi di denaro e strozzini allora come mai in moltissimi affidavano i loro averi all’Ordine e molti chiedevano prestiti proprio a loro? L’elemosina era una delle attività più importanti dell’Ordine ed era sempre molto munifica. Non mancarono mai di sfamare gli affamati con mense per i poveri e adibirono ospedali per i malati e gli invalidi, nonché centri di accoglienza per i pellegrini in TerraSanta. Come si può vedere investirono molto bene i loro averi, anzi, non c’era modo di investirli meglio!
Quella che per alcuni ara considerata l’avarizia dei Templari, era al contrario parsimonia. L’oculata amministrazione dei beni templari era nemica di ogni spreco, per cui favoriva l’arricchimento dell’Ordine.
Bisogna poi ricordare che ad essere ricco era l’Ordine nel suo complesso, i singoli monaci erano dediti alla povertà. Nonostante avessero più oro di qualsiasi monarca europeo dormivano in stanze sempre molto spartane, vestivano e mangiavano come indicava la Regola, non tradirono mai il loro voto di povertà iniziale.
Da notare che il più famoso sigillo templare era un cavallo cavalcato da due cavalieri, che sta ad indicare 2 cose:
1-la povertà iniziale dei cavalieri che erano costretti ad andare in due su un solo cavallo
2-il dualismo universale delle cose, a cui si rifà il loro ideale, cioè (torno a dirlo, vista l’importanza) la convivenza pacifica in TerraSanta della cultura Cristiana e di quella Islamica. Questo dualismo si può notare anche nel loro stendardo, il Baussant, per metà nero e per metà bianco, di cui parlerò tra breve. Faccio anche notare che una simile concezione è molto simile al Tao orientale, simbolo usato oggi universalmente per indicare il dualismo delle cose, simbolo che c’era anche qui in Europa e che indicava lo stesso concetto, ma per qualche strano motivo e stato dimenticato, e viene snobbato.
I Templari quindi godevano di un’altissima stima da parte delle popolazioni Medioevali, li vedevano come la Cavalleria di Cristo, i Templari erano l’incarnazione del vero spirito Cavalleresco, che Bernardo di Chiaravalle contribuì ad esaltare con i suoi scritti… un’altra frase famosa di Bernardo di Chiaravalle è: “quale gioia per Gerusalemme acquistare dei difensori fedeli!”
Simili lodi non possono essere state fatte a caso! I Templari erano un esempio.
Un aspetto da notare è la gerarchia, l’assoluto rispetto per i superiori, esistevano i Marescialli, Precettori, i Balivi, i Priori, i Gran Priori. Era una organizzazione perfetta, visto che ognuno per la gestione interna era totalmente indipendente dall'altro, e ognuno doveva rendere conto al suo superiore diretto, fino ad arrivare al Gran Maestro che era il "primus inter pares", cioè il primo tra i pari e la cosa dice molto su come la pensassero rispetto alla gerarchia. Quando moriva un Gran Maestro, il Maresciallo convocava i Dignitari, tra i quali veniva nominato un Gran Commandatario, il quale formava un consiglio di 12 Templari che dovevano procedere alla elezione del nuovo Gran Maestro. Erano 12, in quanto 12 erano gli Apostoli di Gesù.
C’era poi un Gran Siniscalco che si occupava dell’amministrazione dell’Ordine, delle ancelle Templari, per la pulizia ed il rammendo delle vesti e dei Fratelli Serventi che si occupavano dei cavalli e dell’armamento. Sergenti venivano chiamati i novelli dell’Ordine e non era concesso loro di portare il mantello candido, ma ne avevano una nero o marrone, soltanto con il rito ufficiale avrebbero poi potuto indossare al divisa templare.
BREVE STORIA TEMPLARE
Vorrei chiarire una cosa: a me non piace molto riportare date su date, luoghi, nomi, come nei migliori libri di storia, la mia intenzione con questo breve articolo è quella di far conoscere i Templari come erano nella loro mentalità, nei loro obiettivi e nella loro purezza di spirito, quali sentimenti, emozioni, sicurezze e speranze donavano alle popolazioni medioevali, cosa molto difficile da fare se ci si trova di fronte soltanto a date e nomi.
Questo però è un aspetto che non trascurerò, ma ne parlerò brevemente proprio ora:
la prima vera battaglia Templare fu con il secondo Gran Maestro, Roberto di Craon, nel 1138 a Tecua, vicino Ghaza, dove i Templari ebbero una gravosa sconfitta, dovuta al fatto che i comandanti Crociati non vollero ritirarsi dopo aver conquistato la città (opzione consigliata da Roberto di Craon, visto che la città non era sufficientemente fortificata) dando il tempo ai musulmani di riorganizzarsi e di reagire compiendo un vero e proprio massacro.
La situazione in TerraSanta comunque non era delle migliori, un incredibile condottiero islamico dominava la scena: Zengi, un uomo che riuscì a riunire gli sceiccati mettendo assieme un formidabile esercito pronto a tutto pur di riconquistare le terre una volta loro. Zengi iniziò fra i musulmani la predicazione della "jihad" o guerra santa, incitandoli alla riconquista dell'intero Oriente. Alla testa del suo esercito, nel 1128 si impadronì di Aleppo e il Principato di Antiochia, fino a conquistare nel 1144 Edessa e tutta la sua Contea.
La caduta di Edessa provocò un grande scalpore in Europa Baldovino III chiese al Papa Eugenio III di bandire un'altra crociata, cosa che avviene il primo dicembre 1145 con le relative bolle pontificie.
San Bernardo di Chiaravalle girò l’Europa infiammando le folle e i Re (tra cui Corrado III di Germania, che inizialmente non voleva partire). Le truppe Crociate quindi partirono. Dopo molte peripezie (non è questa la sede per dilungarmi) si ritrovarono a Gerusalemme Luigi VII, Corrado III, Il Gran Maestro Templare, quello degli Ospitalieri e quello dei Teutonici, che insieme presero la decisione di attaccare e conquistare Damasco. Gli eserciti Crociati vennero schiacciati da Nur-Ed-Din (successore di Zengi) e dal suo esercito che non risparmiarono nessuno: sia il terreno che le strategie di battaglia furono a favore dell’esercito musulmano.
Importantissimo fu l’avvenimento del 1150, quando Baldovino III dopo aver fatto fortificare la città di Gaza la donò ai Templari, perché la difendessero e perché facessero sentinella al sud della Palestina.
Ci fu una vera e propria “Crociata di pietra” a questo punto: per contrastare la riscossa islamica i Templari (come anche gli Ospitalieri e i Teutonici più tardi) allestirono una poderosa catena di castelli, in posizioni strategiche. Le fortificazioni riproducevano la struttura delle Chiese Templari. Queste ultime (rigorosamente ispirate alla Cupola) traducevano a loro volta in pietra la Croce Patente, emblema dell’Ordine. Le Chiese infatti irradiavano quattro bracci dall’altare del Sacrificio, schema probabilmente anche ripreso dai Cistercensi, ed avevano tutte delle cifre simboliche rituali, come ad esempio l’orientazione dell’edificio (cioè la sua disposizione, secondo costanti astronomiche), la disseminazione di richiami sia scultorei che iconografici alla luce solare ed alla sua lotta contro le Tenebre, la Croce patente ecc… (vedi anche il paragrafo “Misteri Templari”).
Alla stessa stregua erano le fortezze Templari, normalmente a pianta quadrata con quattro possenti torrioni a guardia degli angoli della fortezza… anche loro erano piene di richiami simbolici e cifre iniziatiche, nulla era lasciato al caso, anche il più piccolo particolare aveva un suo significato intrinseco e probabilmente “esoterico”.
Nel 1177 furono però proprio i Templari al seguito di Re Baldovino IV il Lebbroso a far ripiegare 25.000 uomini di Saladino, presso Ascalona e, ancora, a batterlo presso Montgisard, costringendolo alla fuga, quasi da solo, a dorso di un cammello. Una straordinaria vittoria se si pensa alla difficoltà del terreno e all’inferiorità numerica dei Crociati.
Nel 1178, Baldovino fece costruire una fortezza, chiamata "Guado di Giacobbe", che fu affidata ai Templari.
Tutto sembrava calmo, ma nel febbraio del 1179 Saladino attaccò ed invase la Galilea, senza però tener conto della resistenza della fortezza templare del "Guado di Giacobbe", che non cadde, ed impedì a Saladino di raggiungere Gerusalemme. Ma non era finita qui: il 10 giugno 1179, presso Mesaphat, l'esercito cristiano di Raimondo III ed i Templari si scontrarono con l'esercito musulmano. Fu un massacro, tanto che Saladino poi conquistò il Guado di Giacobbe, giustiziando tutti i templari di stanza nella fortezza, e prendendo prigioniero il Gran Maestro, Odo di Saint-Amand, che però non volle che fosse pagato nulla per il suo riscatto, e finì i suoi giorni morendo di fame e di stenti nel carcere di Damasco.
Tra il 1182 ed il 1186 (anno della morte di Baldovino IV) si susseguirono altri successi Templari, ma si trattava però di vittorie di Pirro: ogni battaglia ne assottigliava le file, insieme a quelle degli altri Crociati e Ordini Cavallereschi…
Infatti nel 1187 ci fu una storica sconfitta dei Crociati, di cui non posso non parlare. Saladino raduna ed organizza il più grande esercito che si sia mai visto: fra cavalieri, arcieri e fanti, oltre 30.000 uomini erano agli ordini del condottiero musulmano (le stime più alte arrivano a 60.000 uomini), da opporre agli eserciti Crociati, per riconquistare Gerusalemme.
La vera battaglia si svolse ai corni di Hattin il 4 Luglio 1187. L'esercito Crociato dopo vari giorni di dura marcia e senza acqua (l'unica risorsa d'acqua era presidiata dai musulmani) si scontrano con l'esercito di Saladino. Non starò qui a descrivere la battaglia, però Saladino riuscì ad accerchiare l'esercito Cristiano che fra l'altro non aveva un'unica guida, ma ogni reggimento aveva un suo capo. Gli Ospitalieri erano guidati da Ruggero de Molinis, i Templari da Ridefort e le altre truppe Cristiane da Rinaldo di Chatillon e da altri Baroni; così diviso l'esercito Cristiano perse molto in efficacia e se ci si aggiungono la stanchezza e la sete si capisce bene perchè i Cristiani furono duramente battuti.
Vorrei sottolineare una frase detta da Saladino a conclusione di questa battaglia quando doveva decidere di cosa fare dei prigionieri Templari e Ospitalieri: ”Voglio purgare la Terra da questi guerrieri immondi che non rinunciano mai alla loro ostilità, non rinnegano mai la loro fede e non saranno mai utili come schiavi”… Saladino sembrava dimenticare la sua proverbiale magnanimità di fronte ai monaci-guerrieri che infatti fece uccidere o marcire in buie celle… e pensare che in seguito i Templari furono accusati dal Re di Francia di rinnegare il Cristo nell’iniziazione all’Ordine: già il solo odio da parte di Saladino nei confronti dei Templari fa cadere qualsiasi accusa di eresia, ma ne parlerò più tardi.
Questa sconfitta portò a non poche ripercussioni per i Regni Cristiani in TerraSanta. Fra l’altro si racconta anche che in questa battaglia fu persa per sempre la Vera Croce, che cadde in mani musulmane.
Eliminato il grosso dell'esercito Cristiano Saladino aveva ormai la strada aperta verso Gerusalemme.
Una dopo l'altra, cadono in mano araba Tiberiade, Acri, Nablus, Giaffa, Sidone ed Ascalona. Rimaneva Gerusalemme. Dopo alcune settimane di assedio, il 2 ottobre 1187 la Città Santa cade nelle mani di Saladino.
La crociata che ne seguì, guidata dal famoso Riccardo Cuor di Leone e da Federico Barbarossa (che morì annegato prima di arrivare in TerraSanta) si risolse soltanto con un patto con i musulmani che lasciarono una striscia di terra sul mare ai Cristiani da Tiro a Giaffa, come porto per lo scalo dei pellegrini. La città Santa era però in mani musulmane e Saladino fece abbattere tutte le croci ed in generale i segni Cristiani nella città, sostituendoli con mezzelune e simboli sacri all’islamismo. Saladino però si mostrò magnanimo con la popolazione di Gerusalemme che non venne massacrata, ma venne risparmiata, anche se dietro il forte pagamento di un riscatto.
La scomparsa dei protagonisti degli ultimi anni di guerra (Saladino nel Marzo del 1193, il nuovo Gran Maestro del Tempio Roberto di Sablé, poco dopo Corrado di Monferrato, pugnalato da due “assassini” il 28 aprile 1192) anziché spianare subito la via ad intese pacifiche produsse l’inconsueta contrapposizione tra i diversi Ordini religioso cavallereschi e precisamente tra Ospitalieri e Templari, accusati dai primi d’essersi impadroniti dell’eredità di un loro cavaliere nel territorio di Margate.
Dopo la caduta di Gerusalemme e di tutto il regno, il 6 aprile 1291 Acri fu assediata da oltre 50.000 uomini. La guarnigione templare tenne duro: il 18 maggio tutta Acri era in mano musulmana, tranne la fortezza dove si erano arroccati gli ultimi 150 Templari. Tennero testa a tutti gli attacchi per dieci giorni, fino a quando i musulmani non riuscirono a forzare le difese, sfruttando anche il loro numero elevato. Morirono tutti quanti, compreso il loro Gran Maestro Guillaume de Beaujeu (si dice combattendo fianco a fianco con il Gran Maestro degli Ospitalieri), tranne una decina che riuscirono a scappare… per finire di lì a poco in mano ai carnefici francesi (questo fatto lo spiegherò meglio nella sezione “Il Processo Infame”). La caduta di San Giovanni d’Acri era stata preceduta da quella della Rocca Bianca, a Safila, baluardo dei Templare, e del Krak des Chevaliers, pilastro degli Ospitalieri, anche se in quest’ultimo caso la fortuna giocò a favore dei musulmani, infatti fu a causa di un terremoto che una parte delle mura crollò, permettendo agli islamici di penetrare all’interno della fortezza, altrimenti considerata inespugnabile!
Nel 1303 anche l’isoletta senz’acqua di Ruad, dopo 13 anni di resistenza, venne evacuata. Tutta Outremer era tornata sotto il dominio islamico, anche se ciò non significava la conversione di tutta la popolazione all’Islam.
L'avventura cristiana in Terrasanta era definitivamente terminata. Gli eserciti europei non metteranno più piede in TerraSanta fino ai nostri giorni, anzi, fino al XVIII secolo l’Europa stessa fu minacciata da attacchi musulmani (cito ad esempio Solimano). In due secoli i Templari avevano lasciato sul terreno dei Regni Cristiani d’oriente oltre 12.000 cavalieri, 12.000 guerrieri dediti alla Croce, alla difesa dei pellegrini e al loro ideale di tolleranza…
Il Tempio si ritirò a Cipro dove vennero eletti due Gran Maestri: Thibaud Gaudin nel 1291 e nel 1294 Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro.
MISTERI TEMPLARI
Questo è veramente un bell’argomento, tanto bello quanto difficile da trattare. Nel corso degli anni infatti si sono venute a creare moltissime leggende intorno ai Templari e quindi dire qual’ è la “linea di confine” (per citare un famoso programma televisivo) tra verità e leggenda risulta un compito difficilissimo. Io proverò a farlo, ma le conclusioni dovranno essere a vostra discrezione.
Cominciamo dall’inizio: dall’origine del fantastico tesoro dei Templari. Certo, era formato anche da oro, monete, oggetti d’arte e quant’altro, ma c’era anche qualcos’altro, qualcosa di mistico e di antico.
Bisogna partire dall’anno 70 D.C. quando sotto il regno dell'imperatore Tito, i romani assaltarono il Tempio di Salomone e lo saccheggiarono, uccidendo tutti quelli che trovarono al loro interno, e portando via, il tesoro là custodito. Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di labirinti e di trappole. Lo stesso costruttore del Tempio era uno degli ingegneri più importanti dell’epoca e costruì sotto il Tempio la famosa stanza “Sancta Sanctorum” dove Salomone nascose il suo tesoro. Si dice che i romani non trovarono questa stanza e i sacerdoti fecero una specie di inventario su quello che c’era custodito. Il tesoro era composto da reliquie sacre di non poco conto, come l’Arca dell’Alleanza, la Vera Croce, la Sindone, il Graal, la Menorah (il candeliere a sette braccia completamente d’oro) suppellettili, vasi d'oro e di bronzo, pezzi di colonne, ma soprattutto tanti, tantissimi documenti, in papiro o in fogli di rame, antichissimisui quali vi erano scritti dei segreti che era possibile rivelare solo a pochi eletti con informazioni di capitale importanza per capire profondamente delle dottrine cristiane ed ebraiche.
Alcuni di questi sacerdoti riuscirono però a sfuggire alla strage perpetrata dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei e poi, non potendo più rimanere in Palestina, partirono raggiungendo l'Europa, sparpagliandosi per il continente. Essi formarono nuclei familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria "cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre in contatto, e formarono una specie di confraternita che venne chiamata "Rex Deus".
Questa organizzazione si portò dietro il segreto per secoli, finché non colse l’occasione di tornare in TerraSanta a riprendersi ciò che era loro con la prima Crociata, quella di Goffredo di Buglione.
I Templari infatti, oltre a svolgere con diligenza il loro scopo di difesa dei pellegrini (i tributi pagati in sangue ne sono una prova schiacciante), iniziarono anche il recupero di questi reperti e a dimostrarlo sarebbero gli scavi da essi cominciati nella spianata del Tempio di Salomone, dove venne aperto un pozzo di oltre 20 metri di profondità.
A questo punto tutto si tinge di giallo e la leggenda entra in campo.
Fatto sta che di misteri non spiegati ce ne sono tantissimi! Un esempio?
Le Cattedrali Gotiche. In tutta la Francia sorsero, in brevissimo tempo (tra il 1200 e il 1250), chiese particolari, in uno stile che fino ad allora era sconosciuto: le grandi cattedrali in stile gotico. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. Uno stile incredibile, quello gotico, tutto proteso verso l'alto, con un sistema di spinte e controspinte straordinario, una tecnica costruttiva che a quel tempo era veramente rivoluzionaria. Come avranno fatto i Templari a progettare e costruire queste cattedrali che, nonostante le loro migliaia di tonnellate di peso, sembrano leggerissime e tali da sfidare la legge di gravità?
I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo.
Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine. Curioso no?
Nella parte nord delle cattedrali ci sono molto spesso immagini di demoni e nella cattedrale di Amiens c’è addirittura un Pentalfa, cioè una stella a 5 punte rivolta verso il basso (uno dei simboli del demonio), che è una simbologia esorcizzatoria.
Le cattedrali poi sono STRACOLME di segni e di messaggi che sono stati lasciati dai Templari, che soltanto in pochi sono in grado di comprendere, perché criptati. Questo è dovuto al fatto che i templari erano di vocazione giovannita, cioè cultori e interpreti del più ermetico dei quattro Vangeli, propensi a una lettura più simbolica che letteraria delle verità della fede.
Quello che avevano da dire lo mettevano negli affreschi, nelle statue, nei bassorilievi e nelle stesse cattedrali, ci hanno lasciato un’infinità di segni che dobbiamo decifrare, anche se mi sembra molto improbabile, visto che oggi l’uomo guarda le cose con l’occhio della scienza, mentre prima si guardava con l’occhio della fede… un’interpretazione dei segni lasciati dai Templari è possibile solo con una visione non scientifica, ma religiosa.
Le Cattedrali sono libri di pietra nei quali sono nascosti dei segreti di sapienza e conoscenza che gli antichi Templari hanno voluto tramandare ai posteri.
Ma non una conoscenza sporca, per divenire i padroni del mondo, o per avere tutti per sé i segreti alchemici e di ricchezza, bensì una conoscenza pulita, soltanto per comprendere ciò che non poteva essere spiegato con un semplice dogma.
Comunque, la domanda sorge spontanea, “Che fine ha fatto il formidabile tesoro dei Templari?”.
Devo premettere che il fantastico tesoro, fu spostato dal Tempio di Gerusalemme in Francia nel 1160, in quanto si riteneva che la TerraSanta non era più sicura. A spostare il tesoro fu il Gran Maestro Bertrand de Blachefort che era originario ed aveva possedimenti vicino a Rennes-le-Chateau, dove si dice che fu spostato TUTTO il tesoro Templare, ma ipotesi più accreditate lo posizionano a Parigi, nelle stanze segrete dell’imponente fortezza dei Templari, che svettava sulla città con le sue sette torri. Di questa fortezza oggi non rimane quasi niente, solo una stazione del metrò ricorda questa antica costruzione che fu adibita a carcere durante la rivoluzione francese e nei primi anni del 1800 fu completamente distrutta. Comunque la maggiorparte del tesoro si trovava a Parigi.
Bene, dopo questa divagazione torniamo alla domanda iniziale, che fine ha fatto il tesoro? Su questo argomento ho trovato 2 ipotesi differenti, anzi opposte. Per la par Condicio ve le dirò tutte e due:
I - Filippo il Bello nell’assalto dell’alba del 13 Ottobre 1307 (data in cui il Re di Francia mise sotto arresto in una sola volta tutti i Templari di Francia, con l’accusa di eresia. Vedi il capitolo “Il Processo Infame”) riuscì a prendere
solo i Templari, non il loro tesoro, in quanto i Templari sarebbero stati informati in tempo dell’imminente agguato ed avrebbero così messo in salvo il loro tesoro (o almeno la maggiorparte), nascondendolo in carri coperti di fieno che poi si sarebbero diretti in tre direzioni:
A- Verso Ovest, precisamente verso il porto di La Rochelle, dove era ancorata la maggiorparte della flotta Templare. A tal proposito si pensa che questa parte del Tesoro sia poi finita in America, in quanto si ritiene che i Templari avessero scoperto l’America molto prima di Colombo. Ci sono delle ipotesi che sostengono tale tesi: 1) il fatto che il principale porto Templare e quello più collegato con l’entroterra fu La Rochelle, strano, visto che La Rochelle si trova ad Ovest della Francia, sull’oceano… a cosa serviva ai Templari un porto sull’oceano se i loro viaggi erano rivolti verso la TerraSanta? Da qui l’ipotesi che le flotte Templari avessero anche altre destinazioni. 2) Quando Colombo arrivò in America con le caravelle le cui vele erano Templari (bianche con una croce scarlatta al centro) gli indigeni mostrarono di aver già visto quel simbolo e si mostrarono fin troppo amichevoli, in più quando Colombo tornò disse che gli indigeni avevano le orecchie stranamente grandi, guarda caso nella Cattedrale di Chartres ci sono bassorilievi raffiguranti persone poco vestite e con orecchie grandissime (per tornare al discorso dei libri di pietra che lasciarono i Templari). 3) Molti Templari erano stati reclutati tra normanni, bretoni, scozzesi e norvegesi, discendenti dei Vichinghi i quali a loro volta sono “indagati” per il fatto di aver scoperto anche loro l’America ben prima di Colombo. 4) i Templari sapevano perfettamente che la terra era rotonda non piatta come si pensava che fosse allora. Di questa affermazione si hanno prove nei famosi libri di pietra dei Templari, nella cattedrale di Chartres, le cui misure sono esattamente in proporzione con le misure dell'equatore e del raggio terrestre. Cristoforo Colombo per il suo viaggio consultò i cartolari di Calatrava, guarda caso redatti dai templari. 5) Si dice che sia stato trovato una tomba in America con dentro un Templare, con tanto di spada, elmo e cotta di maglia! (Attenzione: questo l’ho solo sentito dire da altre persone, non ho letto niente a riguardo e non ho uno straccio di riferimento bibliografico o documento, quindi prendetelo con i guanti!)
B- Verso l’Italia. I carri fecero tappa in Liguria e poi alle precettorie del Tempio di Firenze, di Orvieto, di Roma e di Anagni. Poi, la colonna di fermò nei dintorni di Sermoneta vicino all'Abbazia Cistercense di Valvisciolo. Una tradizione radicata, recita che una parte del tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia di Valvisciolo, ma non se ne è mai avuta prova. La particolarità di questa abbazia è quella che è architettonicamente situata fra il romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti, come quelli delle cattedrali gotiche sulle quali torneremo più tardi, ma tali contrafforti sono perfettamente inutili, in quanto non devono sostenere una cosiddetta "controspinta" dall'interno e internamente sono vuoti! Anche la struttura interna dell’Abbazzia richiama ai Templari… il pozzo ottagonale, La Sala Capitolare è strutturata esattamente come tutte le sale ove si svolgevano i Capitoli dell'Ordine del Tempio, nodi Templari incisi sulle chiavi delle volte a crociera della sala. Per chiudere in bellezza c’è un bel SATOR, cioè il crittogramma Cristiano colmo di mistero fino all’orlo che decodificato da il “Pater Noster” e che era spesso usato dai Templari.
C- Verso il confine con la Francia, più precisamente a Rennes le Chateau.
Bel casino! Su Rennes le Château ci sarebbe veramente da scrivere un libro!!! L’argomento è troppo vasto e distoglierebbe l’attenzione da quello principale, che sono i Templari. Per un approfondimento vi rimando a libri dedicati a questa piccola cittadina, che ha creato un polverone, anzi un tornado a livello mondiale.
Ci sono anche altre teorie sul luogo in cui presumibilmente sarebbe nascosto il tesoro dei Templari, ne descriverò alcune in maniera molto concisa:
Una teoria parla della Foresta d’Oriente, dove potrebbe essere stato nascosto tutto o parte del tesoro Templare. La Foresta d’Oriente è una zona che si trova nella Champagne francese, ed è estesa circa 20.000 ettari. Per la sua conformazione morfologica si presenta poco accogliente e su di essa si raccontano molte leggende su fate e folletti. A est della foresta c’è Payns, città natale del primo Gran Maestro, Hugues de Payns, a sud-ovest c’è Clairvaux, città natale di Bernardo di Chiaravalle, nella foresta vi sono moltissime case Templari e ogni cosa ha un nome che ricorda il Tempio (strada del Tempio, ruscello del Tempio ecc…). In ultima cosa si dice che la Foresta era piena di passaggi segreti, trabocchetti e trappole allestite dai Templari per difendere ….. cosa? A cosa poteva servire una simile concentrazione di precettorie Templari e una simile protezione? Questo desta molti sospetti…
Tutto questo detto finora però è verosimile solo seguendo la prima ipotesi, cioè che il tesoro si sia salvato, ma come ho premesso mi sento obbligato anche a parlare dell’altra ipotesi…
II -L’assalto di Filippo il Bello dell’alba del 13 Ottobre 1307 sarebbe andato a buon fine (per lui, per il Re falsario!) e insieme ai Templari sarebbe stato preso anche tutto il loro favoloso tesoro o almeno quello che era in Francia!. A sostenere questa filone di pensiero naturalmente ci sono delle tesi:
A- I Templari non hanno mai saputo dell’assalto, altrimenti non avrebbero messo in salvo solo il tesoro, ma anche il Gran Maestro e i massimi dignitari sarebbero fuggiti in tempo, si sarebbero messi al sicuro, magari in Portogallo oppure a Cipro, insomma, in posti dove il Re di Francia non aveva nessuna autorità e soprattutto nessuna influenza.
Oppure ancora avrebbero avvertito il Papa, che come specificherò nella sezione “Il Processo Infame” non seppe nulla dell’arresto dei Templari fino a qualche giorno dopo l’arresto!
Inoltre i Templari sapendo che l’atto contro di loro era ingiusto avrebbero forse anche reagito, non facendosi imprigionare, però sottoponendosi tranquillamente al processo, ma DA PARI con i loro accusatori, non in manette e torturati! Avevano il massimo rispetto dei popoli europei quindi nessuno avrebbe negato loro il DIRITTO di convenire in giudizio DA UOMINI LIBERI.
B- I lavori per la costruzione di Notre Dame e del Palazzo Reale di Parigi erano fermi da mesi, il Re non aveva più i soldi! Intanto la Fortezza Templare dominava su Parigi con le sue sette Torri.
In più la moneta francese (talleri e bourgeoises) era stata svalutata due volte in un anno e le stesse monete erano fatte con una lega squallidissima… non a caso Filippo il Bello fu chiamato “Il Re Falsario” dal Papa Bonifacio VIII e si diffuse un detto: Il Re di Francia è falso come le sue monete.
Stranamente già pochi mesi dopo il processo i lavori ripresero alla grande e le vecchie monete furono sostituite con delle nuove, fatte in una lega pregiatissima. Ma che casualità!
Comunque… è certamente affascinante seguire le leggende e molte volte le leggende possono essere realtà! Io stesso sono un “sognatore”, uno “che crede ancora a Babbo Natale”, uno che crede alle leggende… che è ben diverso da credulone, perché a me piace molto indagare e alla fine delle mie indagini decido se continuare o no a credere a quella determinata leggenda… volete il mio personale parere sulla leggenda del Tesoro dei Templari? Ok, ve la dico, ma devo fare una piccola divagazione: non vi fate condizionare da me, cercate e indagate da soli, pensate con la vostra testa ed arrivate ad una vostra soluzione, che potrebbe naturalmente coincidere con la mia… mi hanno sempre dato molto fastidio le persone che raccontano delle cose come se fossero verità, ed invece sono soltanto loro personali deduzioni e le spacciano per verità… il brutto è che molta gente gli crede ciecamente, senza pensare con la propria testa…
I 22 Gran Maestri Templari
(fra parentesi c’è la data di elezione ; i nomi sono in francese)
1- Hugues de Payns (1128)
2- Robert de Craon (1136)
3- Evrard des Barres (1149)
4-Bernard de Tramelay (1150)
5- André de Montbard (1153)
6- Bertrand de Blanquefort (1156)
7- Philippe de Milly (1169)
8- Odon de Saint’Amand (1170)
9- Arnaud de Torroge (1180)
10- Gérard de Ridfort (1184)
11- Robert de Sablé (1191)
12- Gilbert Errail (1193)
13- Philippe de Plaissiez (1201)
14- Guillaume de Chartres (1209)
15- Pierre de Montaigu (1219)
16- Armand de Périgord (1232)
17- Guillaume de Sonnac (1246)
18- Renaud de Vichiers (1250)
19- Thomas Bérard (1256)
20- Guillaume de Beaujeu (1273)
21- Thibaud Gaudin (1291)
22- Jacques de Molay (1294)
CRONOLOGIA SOMMARIA
1071 Vittoria dei turchi selgiucidi sui Bizantini a Mazincerta
1095 Nel Concilio di Clermont papa Urbano I indice la Crociata per la
liberazione dei Luoghi Santi.
1099 I Crociati conquistano Gerusalemme
1104 I Crociati conquistano San Giovanni d'Acri
1113 Gli Ospitalieri (conosciuti anche come Gerosolimitani o Giovanniti e nati nel 1023 da un insediamento amalfitano a Gerusalemme con lo scopo di dare assistenza ai pellegrini) aggiungono anche loro ai tre voti tipici dei Monaci Cristiani (cioè povertà, castità ed obbedienza) il quarto, quello dello “stare in armi”, seguendo l’esempio dei Templari.
1118 il borgognone Hugues de Payns (italianizzato in Ugo da Pagani da alcuni ricercatori, cosa che ha creato non poche confusioni) e altri otto compagni offrono a Baldovino II di Gerusalemme il servizio di Milites Christi per tenere libere le vie della Palestina da insidie degli islamici. Il Re concede loro per sede un'ala delsuo stesso palazzo, adicente alla Moschea della Roccia (Al-Aqsa) sorta sulle rovine del Tempio di Salomone, da cui la denominazione dell'Ordine: Templari
1125 Ugo di Champagne, cugino di Bernardo di Chiaravalle, restauratore dei Cistercensi, entra nei Templari
1128 Il Concilio di Troyes approva la Regola dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio; Bernardo di Ciaravalle, che interviene al Concilio, dopo il 1130 diviene patrono dell'Ordine e ne scrive l'Elogio
1146 Bernardo predica la seconda Crociata. La spedizione dell'Imperatore Corrado III e del Re di Francia, Luigi VII, si esaurisce (1147-49) senza apprezzabili risultati
1167 i franchi si impongono in Egitto, dove però si verifica una riscossa islamica, guidata da Saladino
1187 ai corni di Hattin (dopo numerosi scontri parziali) Saladino sconfigge l'esercito Cristiano e uccide di sua mano Rinaldo di Chatillon; Gerardo di Ridefort, Gran Maestro dei Templari (tutti caduti in battaglia o uccisi dopo la vittoria) è rilasciato. Verrà poi uccido dopo la conquista di Gerusalemme da parte di Saladino.
1192 Terza Crociata. Vi partecipano Federico Barbarossa, morto lungo il viaggio in Cilicia, FIlippo II Augusto di Francia, Riccardo cuor di Leone d'Inghilterra, Corrado di Monferrato. La spedizione non ottiene risultati apprezzabili; Corrado è ucciso da due "assassini" (ismailiti, fedeli al "Veglio della Montagna"). Muoiono anche Saladino (1193) ed il Gran Maestro del Tempio Robert de Sablé.
1199 Nascono i Cavalieri Teutonici, il loro scopo è "dare morte all'errore".
1204 a capo della IV Crociata, su navi veneziane, Baldovino di Fiandra, rovesciati ed uccisi Isacco II e Alessio IV, imperatori di Bisanzio (oggi Costantinopoli), assume la corona dell'Impero latino d'Oriente.
1208-1244 Crociata contro i Catari e gli Albigesi nella Francia Meridionale. Papa Gregorio IX istituisce l'Inquisizione contro gli eretici.
1212 "Crociata dei bambini" ispirata dal pastore dodicenne Stefano. La maggiorparte dei bambini muore per via o è venduta schiava da loschi mercanti
1229 Crociata dell'Imperatore Federico II. Dopo una trattativa col Sultano d'Egitto ,Al Kamil, Federico si autoincorona Re di Gerusalemme, col sostegno di Hermann von Salsa, Gran Maestro dei Cavalieri Teutonici.
1244 Alleati con i musulmani di Damasco, i Cristiani sono sconfitti a Gaza. 300 Templari cadono sul campo. I turchi chorasmiani invadono la Palestina e conquistano Gerusalemme, definitivamente sottratta ai Cristiani.
1250 Sconfitta di Luigi IX a el-Mansura, molti altri templari cadono sul campo.
1270 Luigi IX di Francia muore a Tunisi nel corso della sua seconda infruttuosa Crociata.
1277 Baibars occupa la Rocca Bianca dei Templari a Safila e il Krak des Chevaliers, principale fortezza degli Ospitalieri.
1291 San Giovanni d'Acri cade in potere di Al-Halil d'Egitto. Tiro si arrende agli islamici. Capitolano tutte le città Cristiane in Libano e Palestina.
1303 L'isola di Ruad, priva di acqua potabile e ultima roccaforte Templare di Outremer, dopo 13 anni di resistenza viene evacuata.
1306 Da Cipro, dove con gli Ospitalieri sta organizzando una spedizione per la conquista di Rodi e la riscossa Cristiana in Oriente, il Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay, è chiamato in Francia da Papa Clemente V che propone la fusione tra Templari e Ospitalieri.
1307 il 13 ottobre tutti i Templari di Francia sono arrestati con l'accusa di eresia, in vilazione della disciplina canonica, pratiche oscene e peccaminose, idolatria.
1308 dal26 maggio al 20 luglio incontro fra Clemente V e Filippo IV detto il Bello, a Poitiers. Il Papa approva l'azione del Re
1310 54 Temlpari sono arsi vivi come relapsi per ordine dell'Arcivescono si Sens, fratello delministro di FIlippo IV, Marigny
1311 il primo ottobre si raduna il concilio di Vienne, già convocato per l'anno precedente.
1312 il 3 aprile con la bolla "Vox in Eccelsi" Clemente V delibera l'abolizione dell'Ordine dei Templari su pressione di Filippo IV giunto a Vienne il 20 marzo. I Cavalieri giudicati innocenti sono incorporati negli Ospitalieri (cui vanno i beni immobili dell'Ordine) e nei Teutonici (nel 1308 bersaglio di un'accusa di eresia); gli altri sono condannati al carcere perpetuo o, se relapsi, o ostinatamente inconfessi, al rogo.
1314 Jacques de Moley e Geoffroy de Charnay, Gran Precettore di Normandia, portati in pubblico per confessare le colpe ammesse negli interrogatori, denunciano la sopraffazione subita e proclamano l'innocenza non già dei Templari come singoi, ma dell'intero Ordine. Il giorno stesso (il 18 marzo) in violazione della personale dipendenza giurisdizionale del Gran Maestro dal Papa, i due sono arsi vivi a Parigi, secondo l'ordine del Re. In Portogallo, Spagna, Inghilterra e Germania i Templari sono invece giudicati innocenti. Inizia la "leggenda" Templare co la mitica fuga di alcuni Cavalieri in Scozia, dove sarebbero stati protetti da Robert I Bruce.
Bibliografia:
1-"La fine dei Templari" di Andreas Beck
2-Enciclopedia UTET
3-Sito ufficiale dei Cavalieri del Tempio
4-“Il Templare: uomo del Medioevo” di Loredana Imperio
5-“I personaggi della storia Medioevale”, Marzorati Editore 1987
Fonte: http://www.esolibri.it/testi/templari/(ebook%20-%20ITA%20-%20SAGG%20-%20leggende)%20La%20storia%20dei%20templari%20(DOC).doc
Sito web: http://www.esolibri.it
Autore del testo: Fabio
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